Il libro dell’amore



kathleen mcgowan
Il libro dell’amore
piemme
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Il libro dell’amore è il secondo della Trilogia della Maddalena, impresa letteraria di Kathleen McGowan, giornalista residente a Los Angeles, esperta di marketing e appassionata ricercatrice del periodo storico di cui trattano i suoi romanzi (tutti incentrati sulla figura di Maria Maddalena).
Il primo, Il vangelo di Maria Maddalena (Piemme, 2007), nato originariamente come libro autopubblicato, non solo ha scalato le classifiche americane ma è stato anche tradotto in tutto il mondo.

In questo secondo volume, Il libro dell’amore, il prologo proietta il lettore nel 390 d.C., ai tempi delle persecuzioni dei cristiani (non ai cristiani ma perpetrate dai cristiani!) contro gli adepti delle varie eresie.
E vittima tra le tante è la madre della piccola Maddalena, Modesta, che prima di essere mutilata innalza la preghiera più sacra di tutte per la sua gente, una formula mista di amore e di riferimenti temporali dal sapore alchemico: «Ti ho amato prima, ti amo oggi e ti amerò ancora. Il tempo ritorna.»

Poi ripiombiamo ai giorni nostri, a New York, e con la giovane giornalista Maureen Paschal (già protagonista del primo volume), che si ritrova tra le mani un nuovo documento autentico risalente all’undicesimo secolo. E il mistero si infittisce quando Bérenger Sinclair, nobile scozzese compagno di studi maddaleniani ai tempi delle ricerche, riceve un pacco simile.

L’azione si sposta nella culla della cristianità, in Italia, sulle tracce di Matilde di Canossa e di un testo leggendario: il Libro dell’Amore, appunto. Un libro sacro, nascosto, preservato, sulle tracce del quale si mette Maureen seguendo una mappa dipanata tra Mantova, Roma e il sud della Francia.

Interessantissime le parti storiche e le interpretazioni agli eventi –alcune date liberamente ma questo è il talento dell’arte, altre date scrupolosamente, e questo è il frutto di anni spesi in ricerca–, come quando descrive, nella sua maniera limpida e corposa, la naturalezza di una relazione proibita di cui molti sospettavano, relazione celata ai secoli, quella tra Matilde di Canossa e il pontefice Gregorio VII:

«La donna più potente d’Europa, forse addirittura del mondo, era ormai la sposa del pontefice, un segreto che non sarebbe stato conosciuto mai da nessuno al di là di quelli che erano presenti nella stanza: Anselmo, Isabella, il Maestro, la coppia stesso e il bimbo non ancora nato che Matilde portava in grembo, che era stato concepito nella fiducia e nella consapevolezza quando i genitori erano stati insieme a Roma, tre mesi prima».

Un bel libro al femminile, coinvolgente e scorrevole, adatto sia per chi amasse il genere Dan Brown, sia per i devoti del romanzo storico anche se, ripeto, qui il passato è alternato ai tempi nostri. E come la verità storica si coniughi alla finzione narrativa, ce lo spiega l’autrice stessa: «La cosa curiosa è che, grazie alla maggiore libertà che ci si può concedere quando si scrive un romanzo, sono riuscita a raccontare questa storia nella sua versione integrale, che per molti versi è di gran lunga più veritiera di qualunque cosa avrei mai potuto scrivere nell’ambito della saggistica!»

marilù oliva

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