Brighton. Francis Sullivan, un detective molto motivato e ambizioso, ha superato brillantemente a ventinove anni gli esami per diventare ispettore. Lo spinoso omicidio del “tatuatore” sarà il primo caso che dovrà affrontare come capo della sua squadra. Perché Marni Mullins, una brava tatuatrice ma anche una bella, piacevole trentaseienne, divorziata e madre di famiglia, mentre è impegnata in una Tattoo convention (congresso dei tatuatori proprio a Brighton) alla quale prendono parte anche famosi nomi internazionali, ha trovato in un cassonetto della spazzatura un corpo orribilmente scuoiato. Naturalmente, la prassi l’impone, verrà interrogata e anche il suo ex marito ed altri professionisti del tatuaggio che si trovano in zona. Dopo le prime indagini svolte dalla scientifica sul cadavere, visto l’agghiacciante modus operandi dell’assassino – mentre la vittima era ancora in vita, ha rimosso intere porzioni di pelle tatuate – la pista porta Sullivan a ritenere che Marni, che conosce bene l’ambiente, possa aiutarlo. Però lei, che ha avuto cattive passate esperienze, con le forze dell’ordine nicchia. Salterà fuori una seconda vittima, anche quella tatuata… Oibò la faccenda si complica, perché certi possibili sospettati del primo delitto hanno alibi di ferro. Francis Sullivan che, ostacolato dai suoi sottoposti e poco stimato dai superiori, deve contare solo su orgoglio e testardaggine, mettendosi contro i pareri della polizia, avanzerà l’ipotesi che non si tratti di una vendetta tra bande criminali ma dell’efferato omicidio di un serial killer. Ma perché e con quale strana logica colpisce? E perché i tatuaggi maledizione? Forse solo Marnie Mullins può aiutarlo a sciogliere l’intricato bandolo della matassa. Ma basterà lei a fermare la lucida perversità del mostro?
La trama de Il Tatuatore è ben congegnata e coinvolgente, articolata sul continuo cambio di punto di vista che offre la storia narrata da diverse angolazioni, permette di conoscere meglio emozioni e sensazioni dei singoli personaggi, ognuno dei quali ha molto da dire ma forse anche molto da nascondere? Credibili le descrizioni delle indagini e dei delitti. L’autrice, che si è molto ben documentata sulla metodologia del Tattoo e sulla concia delle pelli riesce a raccontarci, senza fare una piega, raccapriccianti scene e pratiche disumane. Il serial killer descrive la sua abilità su come ha agito per acquisire i suoi reperti; si bea del piacere nel tastare la pelle morbida o vedere il sangue delle sue vittime fluire sotto le mani. Si vanta di quanto i suoi coltelli siano ben affilati, della sua destrezza nel maneggiarli, ma non consente di intuire il suo aspetto, né dove si trova la sua tana. Il colorito mondo che gravita attorno ai negozi di tatuaggi è caratterizzato da certe esibizionistiche manie, dalle stranezze ma anche dalla normalità e da certe fragilità di Marnie, la protagonista, del suo ex marito e dei suoi amici. Francis Sullivan: l’irrituale ispettore è un investigatore diverso ma molto british, capelli biondo rossi, timido, rispettoso della famiglia, non beve, non fuma e va a Messa, anzi ha anche la chiave della chiesa per farci un salto quando vuole. Ma a conti fatti è tutt’altro che un bigotto e uno sprovveduto. Il tatuatore è il romanzo di esordio della sceneggiatrice, Alison Belsham, che forse avrebbe dovuto servirsi di qualche malizia da veterana in più. Signoriddio è un thriller a fosche tinte noir, era proprio necessario imbarcarsi verso un finale psuedo rosa, sia pur nel lodevole intento di scrivere magari un seguito per i suoi protagonisti? Comunque, il materiale scelto era indovinato, il libro funziona lo stesso, lei ci sa già fare. Imparerà.
Alison Belsham ha iniziato scrivendo sceneggiature, e nel 2001 è stata finalista nella BBC Drama Writer competition. Nel 2016 ha presentato Il tatuatore al Bloody Scotland Crime Writing, uno dei più prestigiosi eventi per il genere thriller, ed è stata giudicata vincitrice. Secondo The Bookseller è stato uno dei libri più interessanti tra quelli presentati a Francoforte 2017.
