Grand hotel – Serena Venditto



Serena Venditto
Grand hotel
Mondadori
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Grand Hotel – Natale con delitto per quattro coinquilini e un gatto

In una città particolare e dalle mille sfaccettature come Napoli, il Vomero, a sua volta come quartiere e come “stato d’animo” è da considerarsi una particolarità a sua volta. 
Ordunque, già scegliere come ambientazione un posto così rende l’ultima fatica letteraria di Serena Venditto meritevole di essere letta. Però, è ovvio che non basta e non può bastare solo una location a rendere interessante una lettura, ed ecco che la trama appare in tutta la sua magnificenza, fin dai primi paragrafi, a chi apre questo romanzo con i suoi protagonisti. Ci sono quattro personaggi talmente originali e fascinosi che ognuno di loro meriterebbe un prequel tutto suo dove si leggerebbe con altrettanta passione delle gesta della traduttrice Ariel, del sardo-nigeriano Samuel e del pianista giapponese Kobe, ma soprattutto si leggerebbe di “lei”, Malù, archeologa con la passione per il giallo.

Orbene, la brava Venditto invece ha deciso di esagerare e di mettere tutti e quattro questi personaggi incredibili e insoliti tutti insieme in un’unica trama che pone al centro, sì, due diversi delitti su cui indagare e fare luce, ma che lascia anche una scia di eventi e successioni che sfiorano molto da vicino la Commedia dell’Arte e in cui travestimenti, azioni investigative, colloqui con sospetti e presunti colpevoli condotti in maniera del tutto borderline e del tutto non ufficiale sono dei veri gioiellini di abilità narrativa. 

Orsù, dunque, da quanto appena detto, poteva mai mancare nel romanzo della Venditto uno degli animali domestici più affascinanti e ammaliatori in assoluto? Certo che no, e nella squadra investigativa più improvvisata del mondo fatta da una archeologa, una pianista, una traduttrice e un uomo dalle mille risorse, c’è anche un meraviglioso gatto nero, perché i gatti neri sono l’emblema assoluto della maestà felina, questo in più si chiama anche Mycroft, cioè come l’open source più famoso al mondo. 

Ovvia allora, iniziate a pensare senz’altro a Grand Hotel come “il libro” da regalarsi e da regalare a Natale, perché non l’ho detto ma la storia si dipana proprio durante le festività pre natalizie, e vi assicuro che chi lo riceverà non smetterà di profondersi in ringraziamenti. 

Antonia del Sambro

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