Io sono l’abisso – Donato Carrisi



Donato Carrisi
Io sono l’abisso
Longanesi
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“Io sono l’abisso”, edito Longanesi, è il nuovo lavoro di Donato Carrisi, titolo che rispecchia di fatto il momento storico che stiamo vivendo in questo 2020. Carrisi conosce bene i meccanismi dell’animo umano, come ha ampiamente dimostrato nel susseguirsi di successi che i lettori hanno imparato ad amare nel corso degli anni. Con questa sua ultima opera lo scrittore rimarca che l’abisso è dentro ognuno di noi e anche un evento banale può scatenare la scintilla per precipitarci dentro.
I personaggi sono molto peculiari, incuriosiscono e sono chiamati, come spesso accade, ad affrontare una vita complicata. Il libro è pregno di aspetti psicologici intriganti che riescono a coinvolgere il lettore per tutto il corso della storia. Carrisi in questo nuovo romanzo adotta una strategia particolare per, in qualche modo, evidenziare al lettore i protagonisti principali della storia: non hanno un nome di battesimo ma sono identificati da una descrizione o da una qualifica. L’uomo che pulisce, la ragazzina con il ciuffo viola e la cacciatrice di mosche sono i pezzi chiave del puzzle che Donato Carrisi, con grande abilità, ci propone. Tutti e tre i protagonisti, seppur senza nome, hanno una storia precisa alle spalle. Una storia che ha bisogno di essere raccontata e che ci fa precipitare giù, nell’abisso profondo, e lì ci fa rimanere fino all’ultima parola.
L’uomo che pulisce, un netturbino dal tragico passato, inizia il suo turno di lavoro alle cinque esatte del mattino. Le sue mansioni lavorative lo portano a battere le strade che si snodano intorno al lago, vive benissimo immerso in una gratificante invisibilità. Tutti nascondono dei segreti, in particolare tra i rifiuti prodotti in casa, e lui ama il potere che gli concede questo privilegiato tipo di osservazione.
La ragazzina col ciuffo viola ha bisogno di essere salvata quando, spinta da un segreto non più sopportabile, precipita nel lago in un gesto estremo. L’uomo che pulisce, spinto da un misterioso impulso, è pronto ad aiutarla e si ritroverà suo malgrado coinvolto nel mondo e nei segreti che non dovrebbero caratterizzare la vita di una tredicenne.
La cacciatrice di mosche, una donna alla perenne ricerca di giustizia, che vuole punire chi usa la violenza sulle donne, inizierà presto a domandarsi chi è il misterioso soccorritore che ha salvato una ragazzina decidendo poi di darsi alla macchia senza accedere alla gloria ed alla notorietà che un tale gesto può facilmente garantire.
Il lavoro di Carrisi è affascinante anche per quello che riguarda l’ambientazione nella zona del lago di Como, da Nesso all’isola Comacina. Il fascino del lago contribuisce fortemente a dare alla narrazione un’aria lugubre e malinconica al tempo stesso. Di fatto il lago, che come afferma la cacciatrice di mosche “ti viene a cercare, fino a farti sentire il suo richiamo negli scarichi dei lavandini”, è anch’esso un vero e proprio protagonista del romanzo. Un lago che a tratti sembra rivendicare un tributo di carne e sangue con il suo odore pungente e stagnante che impregna la pelle di chi prova l’emozione di essere bagnato dalle sue scure acque. L’acqua lacustre entra nelle ossa di chi nasce in quei luoghi, come se il neonato la bevesse nel ventre della madre.
La lettura de Io sono l’abisso porta ad immergersi in quelle profondità della natura umana difficilmente accessibili, Carrisi mantiene e conferma la sua capacità di far rimanere il lettore sempre accorto, desto, attento e un po’ timoroso, svelando abilmente i dettagli più significativi in modo lento ma costante, aiutando il lettore a raccogliere ed ordinare gli indizi prima di traguardare la rivelazione finale. In questo romanzo la narrazione ricca di parole che si susseguono veloci, sorrette da una trama sostenibile, tangibile ed immaginabile, è abbastanza lineare e la conclusione non rappresenterà una sorpresa per il lettore più attento. Questa linearità, a mio avviso, non declassa assolutamente il thriller a ordinario romanzo bensì consente al lettore di soffermarsi sugli aspetti di grande attualità che Carrisi introduce tra le righe senza incertezze, come il femminicidio, i maltrattamenti infantili e la violenza più viscida, quella psicologica di ogni ordine e grado.

Gianluca Iaccarino

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