L’esercizio dell’ironia richiede intelligenza, misura e impegno, specialmente se si vuole raccontare una storia tutta giocata sul filo dell’umorismo, con quell’atteggiamento di bonario e divertito distacco dalle cose che però nasconde una lucida e amara descrizione della realtà. L’ironia è solo un modo diverso,solo apparentemente più distaccato di vedere le cose. E Muzzopappa ci riesce perfettamente, regalando un romanzo che si legge con il sorriso sulle labbra,e qualche fragorosa risata, dall’inizio alla fine.
Uno sceneggiatore dall’ottimo curriculum scolastico,con la storia della svolta pronta nel cassetto, è costretto però per sopravvivere a scrivere film porno, arrivando addirittura a vincere un prestigioso premio. I genitori non ne sanno ovviamente nulla e lo credono un uomo di successo. Da queste situazioni surreali nasce una serie di scene imperdibili. L’argomento potrebbe facilmente indurre a cadute di stile, gratuite volgarità e facili doppi sensi, ma l’autore riesce invece a rimanere sempre entro il limite del divertente senza mai esagerare anche quando cita i titoli dei film porno che scrive, adattando ad hoc i titoli di opere famose. Il segreto è non indugiare nel doppiosenso. La volgarità è nei modi, mai nelle parole, se usate con sapienza e misura.
Una lettura fresca e spassosa, leggera, nel senso migliore del termine, dove l’ironia è declinata in tutte le sue forme, dal cinismo al sarcasmo.
Una posizione scomoda
Cristina Aicardi
