Una città di provincia della quale non si farà mai il nome, ma che è ben riconoscibile dai particolari: la magica Ravenna con
il duomo, La Darsena, i bar della piazza, la piazzetta dei giornalisti, le viuzze del centro, la sabbia al mare, dove camminare a piedi scalzi e il suo ben organizzato tiro a segno.
Quindi un’ipotetica ma non tanto città e la sua sindaca, una donna giovane, attiva, attualmente single, a causa della morte del compagno in un incidente dopo più di dieci anni di convivenza.
È piccola, minuta ma determinata, di origini straniere (i genitori professionisti albanesi hanno lasciato il paese alle prime avvisaglie della mostruose rappresaglie di Hoxa), ma naturalizzata italiana. Per tutto il romanzo Cassani non la chiamerà mai per nome.
Lei, studentessa impegnata politicamente fin dai tempi del liceo, ha poi continuato il percorso anche all’università e nella vita, distinguendosi nelle file del PD fino a entrare a far parte della giunta comunale del sindaco uscente e poi da lui indicata a succedergli quasi cinque anni prima.
Al di fuori, tra la gente, tutto va avanti quasi automaticamente senza grandi scossoni con ciascuno che si organizza e continuerebbe a pensare ai fatti propri, mentre la politica si destreggia con le solite consolidate manovre per gestire il potere fino a quando, a poco più di due mesi dal voto per le successive elezioni, la sindaca riceve tra capo e collo un messaggio anonimo che minaccia e lancia un ultimatum. Se lei non si ritirerà dalla competizione politica, una bomba verrà fatta esplodere esattamente 30 giorni dopo.
Sembrerebbe uno scherzo, ma non lo è perché quel messaggio sarà solo il primo di una serie di successivi e identici messaggi anonimi.
Anche la stampa verrà coinvolta e chiamata a testimoniare e col passare dei giorni, la faccenda si allarga e si sviluppa a dismisura.
Insomma, qualcosa ha drammaticamente interrotto il tranquillo e ordinato tran tran degli eventi. E, zac, gli avvoltoi appaiono, pronti a colpire. Infatti, la sindaca, oltre a doversi confrontare con le invidie e i giochetti di politici di provincia, dovrà barcamenarsi con le interessate profferte di petrolieri, insistenti colossi economici, e, contemporaneamente, con l’appoggio e la protezione delle forze dell’ordine, arrivare a scontrarsi con sfrontate gang criminali internazionali e gruppi di sfegatati estremisti.
In un clima di crescente odio, rabbia e violenza, e in un rapido susseguirsi di trame e sospetti aperti a ogni possibilità , anche i secondi fini della politica dovranno fare i conti con la ragnatela di intrighi e ingerenze dell’economia, durante quei 30 giorni, fino allo scadere dell’ arrogante ultimatum (fissato proprio il 25 aprile, giorno della Liberazione).
Trenta lunghissimi giorni in cui la sindaca potrà contare solo sull’aiuto dell’assessore alla cultura, il professor Carlo Fabbri, insegnante cinquantenne con sani principi e poche ambizioni, che è anche il locale segretario del suo partito.
Una storia a tinte gialle, sorretta da un mistero che non si risolverà fino alle ultime pagine.
Un angoscioso conto alla rovescia, evidenziato dallo striscione esposto nel balcone del Palazzo Comunale verso la piazza che giorno dopo giorno marca quanti ne mancano al paventato scadere dell’ultimatum.
Una storia ambientata nella quotidianità delle strade di una piccola città di provincia che denuncia la precisa esperienza politica dell’autore con una puntuale descrizione dei retroscena istituzionali dei partiti di governo e dell’opposizione con consigli, riunioni, battibecchi e votazioni. Insomma, tutti quei tanti particolari non sempre del tutto limpidi che molto spesso gravitano intorno a una realtà comunale.
E dunque una società confusa, in una città che esprime una comunità abbastanza moderna da eleggere a sindaco una donna immigrata , ma anche abbastanza chiusa da usare nei suoi confronti insulti sessisti e perfino razzisti. Una storia che però, in certo senso, riesce a riscattarsi attraverso la forza e i vincoli dell’amicizia tra Carlo e i suoi vecchi compagni di una vita. Una forza reale, salda e che dura nel tempo.
Le due facce attuali e diverse della realtà italiana ai nostri giorni.
La violenza tuttavia resta il vero filo conduttore dominante nel romanzo , con la sfida di una bomba che minaccia fin dall’inizio la sindaca e tutta la città , mentre in piazza si manifesta contro e a favore della giunta e mantiene i protagonisti sotto diretta pressione fino alla fine… quando di tutto, lo scopriremo, potrebbe ancora accadere.
La bomba – Alberto Cassani
Patrizia Debicke