La congregazione – Alessandro Perissinotto



Alessandro Perissinotto
La congregazione
Mondadori
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Non muore mai.
Vi è mai capitato di considerare il passato come un’operazione algebrica? Spesso si tratta di un’addizione, ogni anno ne aggiungiamo uno nuovo e incrementiamo il risultato ma è anche una sottrazione che toglie vita. Ogni giorno può diventare l’elemento con cui moltiplicare le nostre esperienze e, credetemi, il risultato cambia se inverto i fattori.
Provateci anche voi, è meraviglioso ottenere una serie di risultati con cui dare sostanza alla nostra esistenza.
Come dite, mi sono dimenticato della divisione?
No, tranquilli. Si tratta di un caso molto complesso perché i giorni trascorsi possono essere divisi da ciò che siamo oggi oppure sono il dividendo che accorcia il presente. Delle forti esperienze traumatiche possono essere seppellite nella fossa più profonda dell’inconscio e potete anche avergli fatto un bel funerale ma hanno continuano a frazionare le nostre scelte e, prima o poi, resusciteranno e pretenderanno di dividere ancora tutti i nostri resti.
La congregazione è il nuovo romanzo di Alessandro Perissinotto. Ambientato a Frisco, Colorado, un paese troppo tranquillo disperso sulle Rocky Mountains in cui la protagonista Elizabeth sconta una pena per guida in stato di ebbrezza nella casa ereditata dalla zia Rose. Controllata da una cavigliera elettronica si trova ad affrontare l’ultima possibilità per acciuffare una vita normale, lasciandosi alle spalle un passato da spogliarellista, e dare un nuovo senso ai suoi cinquanta anni.
L’accoglienza da parte dei concittadini è calorosa ma qualcuno tra loro è al corrente dell’appartenenza dei suoi genitori a una strana setta ormai quasi dimenticata.
Una storia che affila l’ansia innestando il passato e il presente e sprona il lettore a immergersi nelle atmosfere da incubo del Tempio del popolo di Dio, fondato dal Reverendo Jim Jones noto per il suicidio di massa che ebbe luogo a Jonestown in Guyana il 18 novembre del 1978.
Il passato non muore mai e Perissinotto riesce a evocarlo accuratamente, facendo emergere una trama che va oltre l’apparenza storica e solleva quel tappeto sotto cui troppo spesso si nasconde la peggiore sporcizia.

Mirko Giacchetti

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