Uscito alla fine di agosto, il nuovo polar (come chiamano il genere giallo i cugini francesi) di Guillaume Musso ha iniziato a scalare anche le nostre classifiche dei libri più venduti. Non si tratta però di un caso, visto che questo autore è tra i più apprezzati e tradotti. Ho iniziato a leggere questo romanzo non appena terminato il precedente (Un appartamento a Parigi) che pure mi era piaciuto, ma mostrava di essersi adeguato allo stile imperante, quello di inserire in una crime-story delle note di rosa. Tendenza che purtroppo sembra aver contagiato anche molti autori italiani.
In questo nuovo romanzo – La ragazza e la notte, La nave di Teseo – l’autore invece torna per fortuna al suo stile consueto e ci regala una lettura davvero piacevole, ricca di intrecci e suspense. La vicenda è ambientata in Costa azzurra, nei luoghi dell’infanzia di Guillaume Musso, e precisamente nel piccolo centro di Cap d’Antibes. Qui sorge l’istituto scolastico Saint-Exupéry, nel quale, negli anni Novanta del secolo scorso, ha studiato Thomas Degalais, scrittore migrato in America e protagonista della vicenda.
Una festa per i cinquant’anni del liceo è l’occasione di cui approfitta Thomas per tornare in patria, ma in realtà si tratta di una scelta pretestuosa; in realtà egli ha ricevuto delle minacce che si ricollegano a gravi fatti accaduti nel 1992 proprio in questi luoghi e vuole capire chi ne è l’autore. C’è qualcuno che si appresta a ricattarlo?
Il flash back e l’antefatto che aprono il libro ci descrivono due fatti criminosi che anticipano la tensione che pervade tutte le pagine, con colpi di scena e rivolgimenti di fronte che tengono il lettore “davvero” incollato fino all’ultima pagina.
Il testo si adatta molto bene a una trasposizione cinematografica, e quando si rende necessario tornare al passato, alle terribili tragedie accadute negli anni Novanta, Musso sa farlo da impareggiabile maestro qual è. Capitolo dopo capitolo apprendiamo che quelle vicende hanno segnato irrimediabilmente la vita del protagonista, facendone un uomo chiuso in se stesso e solo, che solo nella scrittura trova una giustificazione a vivere. Ben presto egli ritrova l’amico più caro, Maxime, quasi un fratello per lui, che ora si è sposato con un uomo e ha una bambina. Ma la serenità di quella famiglia è solo di facciata, perché anche Maxime ha ricevuto delle minacce analoghe a quelle di Thomas. Dosando in modo sapiente la rivelazione dei segreti che per anni aveva creduto al sicuro, lo scrittore – che è anche l’io narrante del racconto – svela l’orribile crimine al quale ha partecipato e di cui è stato testimone.
Tutto ruota introno a una giovane studentessa affascinante, Vinca, erede di una grande fortuna e originaria degli Stati Uniti. Tutti, nel liceo, sembravano innamorati di lei, anche il giovane Thomas che dopo una breve liaison con lei, l’aveva vista dirigere le proprie attenzioni verso qualcun altro. All’epoca, al Saint-Exupéry, si vociferava di una relazione tra la ragazza e un giovane insegnate di letteratura, un certo Alexis. Era questi il rivale di Thomas? E tra l’insegnante e Vinca c’era davvero una relazione?
Addentrandoci nella lettura veniamo a sapere della scomparsa di Vinca e di quella del professor Alexis. Erano fuggiti insieme? E come mai il nonno della ragazza aveva pagato degli investigatori per scoprire cos’era successo alla nipote?
Non voglio rivelare altre parti della trama per non togliervi il piacere delle sorprese che essa riserva. Sappiate però che l’acclamato autore francese questa volta ha davvero superato se stesso creando un plot che sembra non avere mai fine, un meccanismo a orologeria perfetto e una serie di colpi di scena che modificheranno per sempre l’esistenza dello scrittore Thomas Degalais.
Davvero un bellissimo libro per chi ama il genere noir, e che ha il merito di andare al di là dell’oramai sfruttata “caccia al serial killer”, un modello che oramai risulta ripetitivo e noioso.
