Il giallo secondo me. Dizionario d’autore dalla A alla Z
Gli appassionati di perfette definizioni, di esaustive monografie, di analisi tematiche e compagnia bella resteranno senz’altro delusi.
In compenso troveranno ottimi libri da scoprire pronti a compensare le loro aspettative. L’editore francese infatti ha commissionato a Pierre Lemaitre, vincitore del Prix Goncourt 2013, il compito di stilare il suo “dictionnaire amouereux du polar” ovverosia più o meno traduco a braccio : dizionario di chi ama il giallo, e lui ha accettato l’incarico, solo a patto di poter scrivere a suo modo e nella sua doppia veste di romanziere e di lettore.
Polar già. Intanto Pierre Lemaitre spiega subito che gli amici lettori italiani e spagnoli (e non sono gli unici) fanno fatica a distinguere quali siano in definitiva le sottili sfumature che differenziano i generi definiti in francese romanzo noir (roman noir) e polar (poliziesco). Ragion per cui poi ,se si dovesse seguire il titolo alla lettera, questo romanzo dizionario dovrebbe includere solo voci relative al romanzo poliziesco.
Ma visto che spettava a lui impostarlo e poi redigerlo secondo un suo personale universo letterario Lemaitre ha deciso fin dall’inizio di prendersi diverse licenze: e quindi tanto per cominciare ci parlerà anche di noir e di thriller. Poi, con la sua consueta vivacità e lo spirito libero che lo caratterizzano, ha redatto la sua gialla Bibbia dedicata agli appassionati, creando una sua personalissima galleria internazionale di scrittori, personaggi e opere. Personalissima e in cui come ha spiegato, era inevitabile e se ne scusa garbatamente che ci siano state ingiustificabili dimenticanze, evidenti ingiustizie e opinabili giudizi: perché anche se il libro è un dizionario che elenca ciò che gli piace, leggere Lemaitre non ha, anche per ovvi motivi di spazio, comunque quasi ottocento pagine, potuto certo mettere “tutto” “tutto”.
Questo anche perché in un dizionario in cui dovrebbero esserci solo libri, si parlerà anche d’altro. Insomma il lettore ci troverà dentro tanti romanzi, di autori conosciuti e no, ma anche film, serie televisive, fumetti, nomi di editori e persino librerie specializzate. Non basta, ci saranno anche nomi di blog e varie altre curiosità.
Ma statemi a sentire “Il giallo secondo me”, ovverosia questo suo crogiolo di thriller, poliziesco, noir e quant’altro che ruota intorno a quel mondo, è una godibilissima fonte di sorprese, l’indovinato compendio tra Pierre Lemaitre e un genere che lo appassiona.
Chi ama castiga bene, dice l’adagio. Una massima che riassume abbastanza bene le valutazioni di Pierre Lemaitre nel suo tanto atteso Dizionario. Lui infatti, senza neppure fare una piega, prende la parola e distribuisce equamente lodi e critiche.
Si citano molti autori famosi, alcuni quasi dei classici e altri che scopriremo. C’è qualcosa per tutti i gusti. E quindi non più solo romanzi polizieschi, perché il cerchio via via si è allargato nel corso degli anni per emergere dallo stile semplice, quasi grossolano degli esordi con un delitto, un investigatore e un colpevole. Insomma spaziando da San Antonio a DOA, passando per Sepulveda, Tim Willocks, Cédric Bannel , per non parlare di Dexter o Breaking Bad, troveremo per forza qualcosa che ci piace anche se non siamo obbligati ad avere gli stessi gusti di Pierre Lemaître. Sissignore e sono gusti che pungono. Perché Pierre Lemaitre scrive anche che oggi Victor Hugo scriverebbe romanzi gialli.
Ciò nondimeno, sebbene entusiasta del “caso” Fantômas, non esita a sottolineare che i suoi autori, Pierre Souvestre e Marcel Allain, scrivono “con i piedi”. Tra l’altro, lancia anche qualche freccia al cupo DOA, grattando il suo gusto eccessivo per il mistero e sogghignando dei suoi capricci. Questo non gli impedisce di adorare i suoi libri e concludere con un complimento : “A DOA , grande accaparratore di storie, il romanzo riproduce la complessità del mondo e il disgusto che a volte ispira. Di cosa entusiasmarsi e…”
Chi sono gli scrittori citati a lui cari. Sono numerosi: il sardo Marcello Fois, il cileno Ramon Diaz Eterovic, il francese Tonino Benacquista, il polacco Zygmunt Miloszewski o il greco Petros Markaris, in particolare. E invece c’è una cosa che scoccia Pierre Lemaitre: l’attuale e perdurante mania per il thriller nordico e dei suoi investigatori depressi, alcolizzati e disillusi. Insomma il fatto che sotto questa etichetta “troviamo sempre più bestseller standard internazionali”.
Uno sfogo che non gli impedisce tuttavia di inserire nel suo Dizionario Henning Mankell, Stieg Larsson o Arnaldur Indridason. Jo Nesbo invece non c’è, e neppure Camilla Läckberg….
Spero che questo fascinoso pseudo dizionario riserverà ai lettori anche qualche sorpresa, e perché no, qualche scoperta. Magari il desiderio di leggere o rileggere qualcosa di più di questa letteratura. Fidatevi, “Il giallo secondo me è gustoso e piacevolmente intrigante.
Pierre Lemaitre, nato a Parigi, ha insegnato per molti anni letteratura e ora è scrittore e sceneggiatore. Con i suoi romanzi, tutti premiati da critica e pubblico, si è imposto come uno dei grandi nomi della narrativa francese contemporanea. Le sue opere sono tradotte in più di venti lingue e i diritti sono stati acquistati dal cinema. Mondadori ha pubblicato la serie noir del commissario Verhoeven – Irène, Alex, Camille e Rosy & John – nel 2014; Ci rivediamo lassù, vincitore del Premio Goncourt 2013, nel 2016; Tre giorni e una vita, nel 2018; I colori dell’incendio e nel 2020 Lo specchio delle nostre miserie.