Mare del Nord. 2014. Dopo l’uragano, la sindaca distribuisce caffè e biscotti, assiste premurosamente chi può. Il 44enne Henry Hayden non capisce proprio quella sete di giustizia e felicità, il desiderio di condivisione. Lui a nove anni ha perso i genitori e, da allora, è un millantatore, ladro a più titoli, un’altra faccia degli umani: ha rubato e continua a rubare; si è intestato i bei libri scritti dalla moglie, lei consenziente complice appartata; possiedono di tutto, vivendo in un’enorme villa isolata sulla costa; fa interviste e presentazioni ovunque con fama e lusso, successo da grande scrittore. Ritiene che le bugie vadano imparate e la simulazione sia arte sublime. La bella giovane editor e amante gli comunica di aspettare un figlio, la vita può prendere strade non volute, cerca di ammazzarla ma, per errore, è la moglie a finire in auto giù dalla scogliera. Minuzie e caso aiutano crimini perfetti. Titolo eccezionale e orologeria teutonica per l’ottimo esordio dello sceneggiatore Sacha Arango (“La verità e altre bugie”, Marsilio 2015, pag. 248 euro 17; orig. 2014, trad. Alessandra Petrelli), in terza varia. Rana pescatrice alla griglia e Pouilly Fumé.
La verità e altre bugie
Valerio Calzolaio