Come spiriti adolescenti. 25 scrittori per Kurt Cobain
Quella curata da Pietro Ferrante, cronista di Narcomafie e attivista del Gruppo Abele, ONLUS fondata da don Luigi Ciotti, è un’antologia che intende destinare un omaggio fuori dagli schemi al compianto leader dei Nirvana. Nelle parole di Ferrante, “questo libro è un insulto al venticinquesimo anniversario della morte di Kurt Cobain”, una reazione rabbiosa alla ricorrenza che dal 1994, ogni 5 aprile, rievoca la scelta irrimediabile di un giovane uomo estraneo a questo mondo, autocondannatosi alla pena massima per la grave colpa, intimamente percepita, di aver tradito un ideale e una generazione, di essere diventato un burattino nelle mani di quei pupari che i colpi violenti di un rock sovversivo e senza filtri avrebbero voluto annichilire.
Come spiriti adolescenti è composto da venticinque episodi ispirati ad altrettante canzoni dei Nirvana: uno per ogni anno da quel tragico giorno di primavera. Si comincia con la fotografia che Daniele Aristarco scatta a un Kurt ancora bambino, prima del trasferimento ad Aberdeen al seguito della famiglia, quando a soli sei anni capisce prematuramente che non siamo altro che le scuse che ogni giorno pronunciamo. Scappatoie che ricompaiono nel racconto costruito da Barbara Baraldi sulle note di About a girl, una storia noir ambientata in un’Emilia paranoica distante anni luce dai nebbiosi boschi di Seattle. In Lithium, Eliselle utilizza la prospettiva di una colossale rockstar per raccontare la furibonda rissa che nel backstage degli Mtv Video Music Award del 1992 coinvolse alcuni membri dei Guns’n’Roses e dei Nirvana, prima che questi ultimi suonassero Rape Me in diretta TV.
L’attore e autore Mirko Giacchetti dà forma agli incubi che forse perseguitarono Cobain il 18 novembre 1993, quando negli Studi Sony di Hell’s Kitchen fu registrato il concerto acustico immortalato da Unplugged in New York, uno degli episodi attraverso cui il padre del grunge comprese di non essere più il granello di sabbia che avrebbe inceppato gli ingranaggi della macchina capitalista, ma di apparire agli occhi di molti come l’uomo che aveva svenduto la musica indipendente. Per lenire il dolore provocato da questa realtà senza possibilità di redenzione, Kurt scelse un’overdose di fried chicken, formula gergale che col pollo fritto c’entrava poco. La stessa parabola di autodistruzione e depressione è ben illustrata dal collettivo Tersite Rossi nel racconto denominato “Come sarai domani”.
Tra le varietà di stili, strutture e tipologie di testo che caratterizzano Come spiriti adolescenti , trova spazio il breve saggio con cui Domenico Mungo analizza le società post-industriali di Seattle e Torino, negli anni in cui si formarono ed esplosero i Nirvana, tratteggiando lo sviluppo della scena underground attiva nelle due città. Con la durezza essenziale tipica delle sue storie, Piergiorgio Pulixi sceglie Heart shaped box per rivelare l’agghiacciante contenuto di una piccola scatola utilizzata come custodia per un dolore infinito e apparentemente insuperabile. La chiusura dell’opera è affidata alle poesie sotto forma di bustine da the pennyroyal, composte da Helen Ester Nevola e ispirate a In utero, disco conclusivo della rivoluzionaria stagione del rock scatenata da una generazione abbigliata con camicie di flanella e jeans sgualciti, inconsapevole, forse, di vivere un momento storico straordinario.
Al di là dello spessore degli autori coinvolti è doveroso evidenziare la scelta di assegnare i proventi dell’opera al finanziamento del progetto Drop House, la casa-ponte gestita dal Gruppo Abele per offrire sostegno a donne in condizione di vulnerabilità: un’ulteriore importante iniziativa della ONLUS di don Ciotti destinata a quel mondo invisibile e popolato da esclusi della società occidentale dove Kurt dimorò per l’intero tempo concesso alla sua breve ma incancellabile vita.