Il corpo della ragazza – John Banville



John Banville
Il corpo della ragazza
Guanda
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 Un giallo dall’impianto tradizionale, almeno all’apparenza, scritto in un linguaggio talora faticoso, che vira poi verso soluzioni originali.
 Preceduta da un oscuro preambolo, la vicenda si svolge dodici anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale a Dublino. Attraverso i vari personaggi, tutti molto ben delineati e descritti anche dal punto di vista psicologico, Banville ci rappresenta uno spaccato dell’Irlanda e dei problemi di convivenza tra religioni diverse che riguardano anche la Repubblica, nonché del potere della Chiesa Cattolica, senza indulgere in descrizioni eccessivamente prolisse. 
L’autore dipinge una realtà arretrata e tradizionalista rispetto ad esempio a quella inglese: un paese sostanzialmente immobile e forse un po’ gretto, sicuramente antisemita. La questione dell’antisemitismo viene affrontata dall’autore sia dal punto di vista storico (la Shoah) sia dal punto di vista del razzismo spicciolo che attraversa le società: gli ebrei sono sempre considerati strani anche da chi dice di non aver niente contro di loro.
Mentre rende giustizia agli ebrei però, Banville sembra invece giudicare severamente Israele.
Il protagonista principale, il detective St John Strafford della Garda (la polizia irlandese) appare sulla scena quasi subito e poco dopo l’autore ci presenta anche l’altro personaggio importante presente in tanti suoi libri, il Dr. Quirke, anatomopatologo: entrambi sono presenti in vari libri di Banville ma non sempre insieme. I due indagheranno nell’ambito di una storia che sembra semplice all’inizio ma poi si complica sempre più, coinvolgendo nuovi personaggi e nuovi cadaveri. 
Le vicende personali di ciascuno si intrecciano strettamente con l’indagine svelando dinamiche relazionali talora complesse. Lutti, amore, sesso, odio non c’è sentimento che non trovi spazio nella trama di questo libro. 
Tra dubbi, insuccessi e ostacoli vari, i nostri “eroi” riusciranno comunque a collaborare e a venire a capo della complicata indagine di cui si occupano. 
Come in ogni giallo che si rispetti ogni tassello andrà infine al proprio posto fornendo la soluzione ma, quando tutto è già stato svelato, l’epilogo riserva una sorpresa che non piacerà a tutti e sottrae il racconto ai canoni del giallo classico.
Interessante ma un po’ lento: parte in sordina accelerando piano man mano che la storia procede. Per lettori pazienti.

Michela Bellini

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