Libri per ragazzi: Il club del crimine. Racconti di detective al femminile. AA.VV

Il club del crimine. Racconti di detective al femminile
Piemme

In realtà i 9 racconti che vengono dall’Inghilterra vedono all’opera ragazzine e maschietti, tutti giovani intelligenti, svegli e tosti, talvolta in coppia; il femminile si riferisce alle autrici. Il libro, ricco di misteri, segreti ed enigmi e naturalmente volto alla soluzione della domanda classica Whodunnit-chi è stato?, è diviso in 4 sezioni. Anche quelli ambientati nell’Ottocento oltre a risentire del timbro del giallo classico inglese sono attualizzati nel linguaggio e nel ritmo. 

Nella prima sezione, i due racconti si ispirano al mistero della camera chiusa: nel primo la fantasmagorica atmosfera del carnevale giamaicano offre non solo l’ambientazione ma anche movente, occasione e arma del delitto; il secondo appare un po’ più complicato. Nella seconda sezione co-protagonisti sono i cani, spariti, rapiti o scappati. Compare anche il mostruoso cucciolo del Mastino dei Baskerville, ma non deve meravigliare perché ora i mostri vivono pacificamente accanto agli umani e alcuni sono addirittura investigatori, e bravi anche.

I racconti più belli, almeno a parere del recensore, si trovano nelle due ultime sezioni, dedicati rispettivamente a intrecci dove veleni e avvelenamenti prendono la scena (siamo in piena modalità Agatha Christie) e a crimini a circuito chiuso (niente telecamere, però), ossia luoghi come un albergo o un teatro dove possono entrare e uscire solo i sospettati. Durante la Grande Esposizione Universale di Londra della regina Vittoria il quattordicenne Ben salva la servetta Susan in un intrigo che sa anche di spionaggio internazionale. Ritorna pure Lil, la commessa dei Grandi Magazzini Sinclair di un precedente romanzo di Katerine Woodfine, già così scafata da individuare l’indizio rivelatore sulla “scena del crimine”. L’ultimo racconto, Il mistero della stanza 12, sembra quasi riassumere gli elementi caratteristici del giallo per ragazzi: il dodicenne James è un piccolo Poirot che però non viene ascoltato da adulti pomposi e presuntuosi. In sintesi, un buon libro che funziona come apprendistato per diventare da grandi buoni lettori di gialli.
Da 11 anni

Fernando Rotondo

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