L’imitatore – Nadine Matheson



Nadine Matheson
L’imitatore
Rizzoli
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L’imitatore. La prima indagine dell’ispettrice Anjelica Henley
“Due serial killer sconvolgono Londra in una macabra gara al rialzo”, è l’abstract stampigliato sulla copertina de L’imitatore di Nadine Matheson. Quella che si profila come la prima indagine dell’ispettrice Anjelica Henley ci ha già conquistato. 
Chi ama questo genere di romanzi lo sa, la follia notoriamente affascina. Le peripezie di un omicida seriale fanno sì che il lettore non si annoi. Quando poi gli assassini diventano due, che si sfidano a suon di smembramenti e macabri rituali, ecco che la vicenda esplode in un tripudio di tensione.
L’espediente di ricorrere a una mente criminale per “stanare” il male è noto in letteratura, in romanzi come Il silenzio degli innocenti, tanto per citare un esempio. Qui però l’autrice è abile nel cavalcare l’onda con l’ausilio di personaggi che hanno un vissuto, di spessore. 
Nadine Matheson è londinese, avvocato penalista, per cui si addentra in uno terreno del quale conosce bene le procedure. In questo senso, risulta credibile.
Protagonista è Anjelica Henley, un’ispettrice che opera nella squadra Crimini Seriali di Londra. Qualcuno ritiene che occuparsi di un serial killer alla volta, e una volta ogni tanto, sia un privilegio. In realtà, cercare di entrare nella mente di assassini sadici e particolarmente violenti è come cadere in un abisso. Un buco nero in cui si sprofonda e che restituisce, quando va bene, delle subdole crisi di panico, che si manifestano nei momenti meno opportuni. In particolar modo, come nel caso di Anjelica, se quel mostro che stava per arrestare l’ha quasi uccisa. All’incubo, non c’è rimedio.
Sulle rive melmose del Tamigi vengono abbandonati dei resti umani, che la stampa definisce subito come il caso dei cadaveri smembrati. E la squadra entra in azione.
Il modus operandi è indubbiamente quello di Peter Olivier, un omicida seriale molto pericoloso, noto come il killer del seghetto. Però lui è in carcere, dove sta scontando sette ergastoli per avere ucciso e mutilato altrettante persone. Ce lo aveva mandato proprio lei, Anjelica, che fatica quindi a mantenere la mente lucida. Tanto più che il suo matrimonio con Rob è in crisi e non le rimane mai il tempo per occuparsi di Emma, la loro bambina. Il rapporto ambiguo col suo capo, Pellacia, la confonde, contribuisce a sconquassarle la vita. Come non bastasse, le hanno messo alle costole un novellino da formare, che presto però si rivelerà intraprendente. Anjelica è una donna di colore, e questo va detto, dato che la diffidenza che incontra, circa la sua autorità, è ancora radicata. 
Se Olivier è in prigione e non può avere commesso i misfatti, da qualche parte, là fuori, si nasconde un emulatore. L’ispettrice fa la cosa più ovvia: va a trovarlo in carcere e lo coinvolge nell’indagine. Un azzardo che potrebbe condannare a morte l’imitatore o addirittura lei stessa.
L’imitatore è il primo libro di una serie che ha per protagonista l’ispettrice Anjelica Henley, un personaggio carismatico, che entrerà negli affetti del pubblico. Quasi cinquecento pagine, che si divorano, in un crescendo di suspense e colpi di scena. Attendiamo dunque un prosieguo, quello che l’autrice lascia bene intendere. Ai personaggi ci si affeziona, speriamo non debba tardare.

Cristina Biolcati

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