Intervista a Mariano Sabatini ospite a La paura sotto la pelle 2

Abbiamo fatto le stesse domande a alcuni degli ospiti che interverranno a Paura sotto la pelle 2.
Domande ” da paura” ovviamente…
Divertitevi leggendo le risposte che hanno dato.
Si comincia con Mariano Sabatini  autore del pluripremiato Primo venne Caino (Salani)

DSC_1785-ExposureLa più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto.  (Howard Phillips Lovecraft). Sei d’accordo?
Tutto ciò che conosciamo, di cui facciamo esperienza, fosse pure la morte, diventa accettabile. La paura però non va rifuggita ma ascoltata, è uno strumento, la paura del vuoto ad esempio ci salva dai salti mortali. Quando il vuoto è interiore è, purtroppo, più difficile capire dove fermarsi e quando.

La paura è una componente fondamentale della natura umana, è con noi dalla nascita. Cosa ti fa paura? Come la esorcizzi?
Componente fondamentale della natura, non soltanto umana, anche animale. Per i branchi di erbivori nella savana la paura è un campanello d’allarme che preserva la sopravvivenza della maggioranza. Cosa mi fa paura? Perdere tempo nel commercio con persone vuote, poco significative, mi terrorizza lo sperpero dei sentimenti, l’aridità umana, l’insesibilità… non esorcizzo queste paure, le ascolto e mi difendo grazie a quello che provo.

Da bambino qual era la tua favola preferita? Amavi quelle paurose?
Non esistono favole non paurose, i primi brividi per i tre porcellini, quando il lupo bussa alle loro casette.

Quale percorso ti ha portato a scrivere storie che hanno a che fare con la paura, con i timori e con le ansie?
Una storia è tale se ci sono inciampi, difficoltà, lutti, impedimenti… ansie, per l’appunto. La serenità è interessante soltanto nella vita reale. Mentre la paura delle storie ansiogene è profondamente liberatoria, come una prova da superare.

Come si riescono a trasmettere queste sensazioni con le parole?
E’ una lenta costruzione, l’esito per niente scontato. Una parola spostata può fare la differenza,

Per far paura sono più efficaci scene truci e truculente o la normalità che si trasforma improvvisamente in incubo?
Un susseguirsi di scene truculente produce l’assuefazione, l’effetto si ottiene con il capovolgimento subitaneo o lento della normalità.

51pUqt-aJ3L._SY346_La paura tra parole e immagini. Difficoltà  e tecniche  per instillare il timore nel lettore.
Con la sovrabbondanza di film e romanzi del genere è sempre più difficile. Ma le tecniche non si rivelano in un’intervista, anche perché non ne conosco… io racconto storie, metto i personaggi in situazioni estreme, li porto all’esasperazione. Se i personaggi sono riusciti, i lettori partecipano emotivamente. 
Sono cambiate le nostre paure? E il modo di descriverle?
Si descrivono da sé, se pensiamo alle decapitazioni dell’Isis, nessuno scrittore avrebbe saputo inventare una cosa del genere. Come pure i due aerei nelle Torri Gemelle a New York.

Il maestro assoluto della paura di oggi, il Re, dice che la sua ispirazione è sempre, da sempre, il babau, ‘uomo nero. Quante declinazioni può avere oggi l’uomo nero? Escludendo ovviamente la deriva razzista
Perché escluderla? La violenza può ingenerare belle paure, profonde, reali. Il razzismo smuove la violenza, la violenza fa paura, deve farne. Il razzismo deve farne. L’uomo nero però è chi specula sugli uomini di pelle scura, sui viaggi della speranza, l’uomo nero è chi tiene le navi di migranti a bagnomaria, provocando morti, dolore, sofferenze… Pensa che romanzo su questi temi…

Sono sempre di più gli autori che mescolano al noir l’ironia e la risata, un modo per esorcizzare la paura o un modo per sottolinearla e renderla ancora più efficace?
Per me l’ironia deve essere occasionale, incidentale, quando invece diviene la chiave di lettura o l’obiettivo primario mi appare come stucchevole, inautentica, stonata rispetto ai temi trattati. Trasforma storie verosimili in qualcosa di fumettistico. Va bene, ma non mi interessa, o meglio, non so praticarla.

I tuoi riferimenti letterari o cinematografici di genere sono….
Servirebbe un enciclopedia. Io leggo e vedo tutto ciò che mi attrae. I nomi e i titoli sono i soliti:Stephen King, Simenon, Christie, Eco, Hitchcock, Seven, Il silenzio degli innocenti… Oggi molte serie tv, tipo Peaky Blinders, Broadchrch, Stranger things. Cose molto diverse. Ad esempio ho appenaletto Orrore di Pietro Grossi, pubblicato da Feltrinelli, e mi è piaciuto molto.

La foto di Mariano Sabatini è di  @Gianni Brucculeri

L’appuntamento con Mariano Sabatini e gli altri ospiti di La paura sotto la sotto la pelle 2, brividi nelle parole e nelle immagini.
Giovedì 29 e venerdì 30 novembre 2018, ore 10.00 e 14.30,
Aula magna Giovanni Pascoli e aula Forti -Via Zamboni 32-BO
Tutte le informazioni  qui

Qui l’articolo di MilanoNera su Primo venne Caino

Cristina Aicardi

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