Milano e i pensieri oscuri – Alessandro Bastasi



Alessandro Bastasi
Milano e i pensieri oscuri
Frilli
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Nuovo romanzo noir del trevisano Alessandro Bastasi, “Milano e i pensieri oscuri”, Ritornano in scena il commissario Ferrazza e l’ispettore Ceolin detto ‘Ndemo tosi, qui coinvolti anche loro malgrado  in un caso triste, difficile dai confini ambigui, al limite delle loro competenze ufficiali e  che vedrà Ceolin coinvolto personalmente.

Infatti nel tornare a casa dopo una cena con il suo commissario Ferrazza, l’ispettore Alvise Ceolin è stato  costretto ad affrontare una scena raccapricciante degna del più orrido grandguignol. Teresa, la sua sorella minore resa vedova pochi anni prima dalla disperata follia di un extracomunitario di colore, è stata prima barbaramente accoltellata in cucina e poi impiccata alla  ringhiera della scala a chiocciola che collegava il suo appartamento con quello di Teresa . Insomma l’ha trovata là, con una filo elettrico stretto attorno al collo, impiccata alla ringhiera. Grondante di sangue… Per non parlare del salotto del piano di sopra… Sangue dappertutto sul parquet, sul tavolo, sui muri e, misteriosamente, la scientifica subito accorsa sul posto non ha trovato altre impronte che quelle della scarpe del fratello poliziotto che, sconvolto davanti all’orrenda messa in scena, ha inconsciamente contaminato il luogo del delitto.

Teresa, che in passato aveva fatto parte di collettivi, sulle orme tracciate dal padre convinto militante degli ideali di sinistra, negli ultimi anni, dopo la disgraziata  morte del marito aveva, o almeno pareva, cambiato radicalmente bandiera  diventando sostenitrice e contabile  di un movimento armato  di estrema destra, Supremazia Italia. E sarà proprio tra i membri più attivi e scalmanati di questi  ambienti che la polizia indirizzerà le prime indagini nel tentativo di trovare  chi ha commesso quel efferato assassino dal sapore di un’esecuzione. Indagini corroborate anche dal successivo sequestro dell’ispettore Ceolin. Sequestro che farà scoprire qualcosa di inquietante. Il movente del feroce  delitto potrebbe essere la scomparsa di un corposo  malloppo affidato alla vittima nelle sua veste di tesoriera. La somma, ben cinquecentomila euro frutto di illeciti finanziamenti di occulti sostenitori di una nuova idea rivoluzionaria di destra, doveva essere conservata nell’appartamento  di Teresa o meglio Terry, nome di battaglia con il quale la donna si faceva chiamare dai suoi nuovi amici. Una somma di tutto rispetto, in grado di far sognare certuni ma anche di tirare fuori il peggio in tante altre brutte persone, di ogni idea e schieramento politico. Ma l’odio becero e incontrollato serpeggia feroce tra ideali così opposti e quel denaro che pare dissolto nel nulla, scotta. Bisogna ritrovarlo a ogni costo. In una progressiva, inarrestabile e successiva cascata di omicidi, costellati da tentate sterili fughe e drammatici e sanguinosi tradimenti, il variegato coro dei personaggi del romanzo tratteggia  uno specchio delle troppe  debolezze sociali e  umane , difficile da scoprire, valutare e controllare. Un universo di amoralità solo permeato di  individualismo e bieco opportunismo. Un universo che pare incompatibile con il dilagare  di un’ondata migratoria che in qualche modo, cominciando  a cambiare certi punti fermi della città, finisce con il  provocare una pericolosa serie di reazioni violente e  contrapposte tra loro. Un romanzo in cui  solo l’aiuto morale e  l’amore di Laura e  una bella  notizia che offre promesse per un domani migliore consentiranno al commissario  Ferrazza di superare il caso senza subire troppi contraccolpi, mentre per l’ispettore Ceolin, sarà molto più duro e difficile, non solo per la tragedia che indirettamente lo ha colpito, ma e soprattutto per i rimorsi di ciò che non è stato compreso o fatto in passato. E forse per l’angosciosa incertezza di ciò che porterà il suo futuro.  

Milano, da sempre punto di riferimento nei romanzi di Bastasi, stavolta da palcoscenico  assurge quasi al ruolo di personaggio del dramma, con le sue tante quotidiane realtà metropolitane.  Ma non solo perché Bastasi ci tiene anche  a mettere in primo piano  l’aspetto milanese strettamente collegato al sociale. In questo romanzo infatti si parla di integrazione sottolineando con forza  pregiudizi e stereotipi della situazione, elencando con cognizione di causa spinte e idee di quella  ‘fazioni’, a favore o contro la presenza di extracomunitari. L’autore ci offre anche un’accurata  analisi sugli atti di guerriglia che periodicamente intercorrono tra le due fazioni antagoniste ormai scomoda parte integrante della vita milanese. 

Conoscevamo già le pungenti analisi politico sociali di Bastasi  ma in “Milano e i pensieri oscuri”, troviamo anche la  novità  di un cupo risvolto psichiatrico. Una prima volta per Ferrazza che, per arrivare alla soluzione del caso, sarà costretto  a confrontarsi con le ombre della altrui psiche e  mettere in discussione la razionalità. 

Con Milano e i pensieri oscuri Bastasi esce  dal noir classico dei suoi precedenti romanzi  per introdurci in altri ambiti, in cui si deve scavare soprattutto nel lato più oscuro e meno comprensibile della mente.

Patrizia Debicke

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