Nessuno, nemmeno tu.



lucia tilde ingrosso
Nessuno, nemmeno tu.
kowalski
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Ritorna l’ispettore Rizzo con un’indagine che rivanga il suo passato piů intimo e che disegna un presente che profuma di amarcord e dolci certezze.
Nessuno, nemmeno tu, il nuovo libro di Lucia Tilde Ingrosso perfeziona i temi cari alla scrittrice e ne affina, portandola a compimento, l’abilitŕ tecnica e il gusto del narrare il bel mondo della Milano ex da bere, ora forse un po’troppo per bene e perbenista. 
Ci si inserisce nella vita dei personaggi in modo compiuto ed esaustivo e non si ha mai la sensazione di incappare in particolari ridondanti. La tensione narrativa non ha mai picchi improvvisi, ma ha il pregio di mantenersi costante e di invogliare alla lettura.
I personaggi sono rotondi e gestiti sapientemente all’interno del romanzo, ma forse sono un po’ troppo belli e perfetti.
Il bel mondo patinato, descritto dalla Ingrosso, appare un po’ compiaciuto e la cittŕ , Milano, risulta essere solo uno sfondo piů che una protagonista.
Il solco seguito č certamente quello tracciato da Renato Olivieri, ma i presupposti s’intuiscono essere differenti.
Il romanzo č comunque una lettura interessante e godibile fino all’ultima riga e lascia un sottile sapore consolatorio una volta letta l’ultima pagina.
Una versione particolare e personale del noir italiano che esce dal coro dei commissari gourmet e donnaioli. Rassicurante.

andrea ferrari

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