Niente, più niente al mondo



Massimo Carlotto
Niente, più niente al mondo
E/o
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Ci sfilano attorno.
Ciabattano stancamente per i nostri quartieri tipologie come quelle descritte da Massimo Carlotto in questo intenso libro.
Ignoriamo volutamente il brivido strano che ci pervade quando incrociamo i loro occhi, sono sul confine tra bene e male, tra routine e disperazione.
La tv è sempre accesa, quasi un elettrodomestico dimenticato, propone modelli di vita a buon mercato, luccicanti ma col cuore marcio, eppure così affascinanti.
Un buon mix di noia esistenziale, cattivi maestri e ignoranza fanno di questa madre una icona perfetta di quella normalità sulla soglia che sfoga le proprie frustrazioni in sogni patinati, da riversare su ciò che si ha di più caro al mondo i figli.
La madre protagonista di questa storia sviluppa una lucida autodifesa del suo crimine orrendo, argomentando e motivando razionalmente le proprie azioni, rendendo quasi ineluttabile l’estrema risoluzione.
Inutile voltare la testa sdegnati, avrà pensato l’autore, che si sappia, che si respiri questo pathos di follia, e non per interesse morboso ma come esperienza di vita.
Vivere al di fuori e sopra la realtà diventa una necessità, questa madre uccide la figlia perché la vede una futura appartenente al clan dei falliti, e ciò le risulta inaccettabile.
Secondo una morale tutta sua, sta lavando la figlia dalla colpa originale del nascere povera gente, una vergogna profonda, da lei provata spazzando tutta la vita pavimenti altrui.
Quante domande suscita un libro così, il ruolo dei mass media, la maternità vissuta con morboso senso di appartenenza, il futuro senza speranze.
Un plauso sincero all’autore che ha saputo descrivere con incalzante veridicità l’istinto del male, quello che non lascia scampo, che ingabbia la mente, che arma la mano più insospettabile.
Deve essere difficile, anche per chi ha mestiere, tuffarsi nel mare oscuro dei sentimenti negativi attinenti al male, una lunga apnea nel penoso e nell’indicibile, bisogna avere coraggio e sicuramente una fede incrollabile nel bene che è il solo aiuto per tornare a galla.

Alessandra Anzivino

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