La formula di Brunelleschi
Riceve infatti il diario di Giulia Minore, storica dellarte, morta poco tempo prima per mano di un pirata della strada. Il riferimento alla sua tragedia personale (la compagna morta anni prima in circostanze analoghe) lo spinge a iniziare la sua assurda e vanitosa indagine.
La curiosità è il tratto che lo contraddistingue e che lo porterà, durante tutta la narrazione, a gettarsi a capofitto nelle situazioni che la prudenza sconsiglierebbe di affrontare.
Il mistero ruota intorno alla città di Pistoia, dove tutto è iniziato allepoca dei Della Robbia: Fangio inizia a percorrerne le strade utilizzando il diario come una sorta di guida. Da subito il suo percorso è disseminato di cadaveri, menzogne e persone che non sono quello che dicono di essere: fortunatamente può contare su una squadra di amici e anche un nuovo amore che porta un po di serenità nel suo essere perennemente tormentato. I nemici però sono potenti, privi di scrupoli e disposti a tutto pur di non perdere quello per cui stanno lavorando da tanti anni
La ricostruzione storico-artistica che si manifesta specialmente nelle pagine del diario è sicuramente il valore aggiunto di questo thriller: invoglia ad andare a vedere di persona alcune delle opere citate, e soprattutto il fregio dellospedale che ha un ruolo chiave in tutta la vicenda.
Brunelleschi, Donatello, Masaccio e gli altri grandi rivivono come esseri di carne e sangue e non solo come geni artistici. Tutti sono in qualche modo legati ai Della Robbia, intorno ai quali ruota il segreto per ottenere gli invetriati, le cui radici esoteriche e mistiche attraggono e spaventano chi ne viene in contatto.
Purtroppo le parti con elementi fantastici e gli incontri con gli spiriti non sono particolarmente armonizzate con il resto della narrazione: questa a volte scorre un po lentamente e le parti in cui è descritta la città e i suoi luoghi meno conosciuti non sono sempre funzionali a un giallo (anche se meritano attenzione le pagine relative ai sotterranei dell'Ospedale del Ceppo).
Lultima parte è a tratti un po confusa: a un certo punto il giro che il gruppo dei buoni compie nel sottosuolo di Pistoia diventa poco comprensibile e non a tutti gli interrogativi iniziali viene data risposta.
Nel complesso si tratta però di una lettura piacevole che regala una miniera di informazioni sul Rinascimento toscano.
La formula di Brunelleschi- gianfranco micali - pendragon
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