L’ospite indesiderato – Shari Lapena



Shari Lapena
L’ospite indesiderato
Mondadori
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Agatha Christie rimane un mito fondativo per i giallisti di ogni epoca e latitudine e anche Shari Lapena non si è sottratta, nel suo ultimo libro, al dovuto omaggio verso la famosa scrittrice britannica. L’ambientazione del romanzo è quella dell’enigma della camera chiusa, tanto caro alla nostra Agatha.
Al Mitchell’s Inn, incantevole albergo sperduto in mezzo ai boschi di larici del New England, il cui fascino è dato dall’aver conservato le atmosfere retro del secolo scorso, si ritrovano dieci ospiti per un weekend che dovrebbe essere da fiaba. Ma hanno fatto i conti senza la bufera di neve che arriva, inaspettata, a togliere la corrente elettrica all’hotel e a bloccare le strade con uno spesso manto di ghiaccio. Senza collegamento internet, senza telefono, senza luce, in un’atmosfera inaspettatamente divenuta spettrale, gli ospiti cominciano a poco a poco a essere falcidiati da un assassino misterioso, che saranno costretti ad ammettere si confonde in mezzo a loro. Per cercare di stanarlo, cominciano a svelare ciascuno i propri segreti, chi spontaneamente, chi in modo forzato, sperando di cogliere nel loro passato gli indizi per fermare la follia omicida che li sta eliminando a uno a uno. Fermiamoci qui, per non rivelare troppo al lettore, ormai incuriosito dal mistero del Mitchell’s Inn. Il debito nei confronti della Christie è ironicamente ammesso dalla stessa autrice nel momento in cui uno dei personaggi cita un vecchio giallo dell’autrice britannica facendo in seguito il nome dell’investigatore Hercule Poirot, ma i rimandi alla sua opera e, soprattutto, alle sue tipiche atmosfere intrise di suspense sono evidenti nella struttura stessa del romanzo: un luogo isolato, dieci possibili assassini nonché vittime (ricordate I dieci piccoli indiani ?), le avverse condizioni atmosferiche, un improvvisato detective avvocato ( a differenza del giudice Wargrave del romanzo della Christie). Ė ben ricostruita l’atmosfera rétro dell’albergo, con i massicci camini in pietra, la biblioteca con i mobili in legno e le lampade a olio, il vecchio registro cartaceo per registrare l’arrivo degli ospiti, le caselle in legno per le chiavi delle stanze: tutto concorre a ricreare ambientazioni già note e care al lettore. Il finale del romanzo è invece un’invenzione originale dell’autrice, che si diverte a giocare con le focalizzazioni interne dei personaggi, di cui ha saputo descrivere i caratteri e le loro ombre. L’ospite indesiderato è un romanzo godibile, un affettuoso omaggio alla più grande maestra del genere.

Donatella Brusati

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