Che ormai Dennis Lehane sia diventato una delle penne d’oro, forse di platino, della cinematografia Usa lo conferma l’ultimo libro,”Ogni nostra caduta”, che è già pronto per la trasformazione in sceneggiatura, senza neppure troppe modifiche. E infatti la Dreamworks se ne è già assicurata i diritti.
Il confermato status, più che meritato per chi ha scritto capolavori come Mystic River (di cui è in arrivo una nuova traduzione), ha all’apparenza in qualche modo influito sulla sua scrittura, sancendo il suo passaggio dal noir al thriller (cosa che di recente lo accomuna ha tanti autori anche italiani). Altra novità è che ha lasciato da parte gli affreschi corali, focalizzandosi su di un unico personaggio, quello della giornalista Rachel Childs, il solo a venire tratteggiato e analizzato a 360°, con l’intricata vicenda vista interamente attraverso i suoi occhi e nei suoi pensieri. Fin dalle prime righe fulminanti e un po’ fuorvianti: “Un martedì di maggio, quando aveva trentacinque anni, Rachel uccise suo marito con un colpo di arma da foco”.
La Childs, cronista in carriera dopo un’infanzia e un’adolescenza complicate da una madre maniaca del controllo, tanto da non averle mai fatto sapere il nome del padre, riesce a tenere sottochiave le proprie fobie, che però esplodono nell’inferno di Haiti colpita dai disastri naturali, dove la vita umana ha perso ogni valore. Ciò le rovina la carriera e in parte la vita, Che le verrà restituita da un personaggio ambiguo che riappare a intervalli regolari e a cui legherà la propria esistenza, trasformandosi per necessità in una donna forte, capace di imbracciare un’arma e affrontare un vortice di sfide e drammi.
Se, come in molti fanno notare, in Ogni nostra caduta per la prima volta Lehane regala il ruolo principale a una donna, non sono mai mancati nei suoi libri ritratti al femminile che si stampano a fuoco nella memoria, anche più di questo.
Non ci resta che aspettare il film tratto da Ogni nostra caduta, con la curiosità di sapere a chi verrà affidato il ruolo di Rachel (e sperando di non dover attendere cinque anni per un altro libro).