Il passato si ripresenta sempre e influenza il nostro presente. Ombre (Guanda editore, pagg. 432) di Marco Vichi, racconta proprio di questo legame indissolubile tra le due dimensioni delle nostre vite: quella di tutti giorni e ciò che ci ha condotto fino a quel momento.
Il protagonista del nuovo romanzo dello scrittore fiorentino è l’editore Luigi Imbrogno. Lo incontriamo mentre è in vacanza con moglie e figlie, sta iniziando a leggere il bestseller dell’anno. Un libro che è sulla bocca di tutti, scritto sotto pseudonimo e pubblicato in Spagna, ha avuto un successo travolgente ed è stato tradotto in tutto il mondo. Si tratta del primo volume di una trilogia.
Immaginiamo tutti ciò che può aver pensato Luigi iniziando a leggere questo testo, quali pregiudizi poteva avere. Un romanzo rosa con poco stile, ma che asseconda le aspettative dei lettori. Poi man mano che proseguiva nella lettura qualcosa che lo ha incuriosito. Ritrova in quelle pagine una familiarità, ogni descrizione fa suonare in lui un campanello dopo l’altro. Ed ecco che capisce come mai leggendo quella storia aveva avuto la sensazione di aver vissuto le stesse esperienze. Aveva avuto la percezione di essere proiettato nel suo passato, dalla sua vita attuale ad un’infanzia lontana e ad una persona che credeva ormai persa per sempre.
Il romanzo prosegue nella tessitura di questo andare avanti ed indietro tra passato e presente del protagonista. Ci fa conoscere una ragazza strana e affascinante che da parte di queste due dimensioni, presente e passato. Ma com’è possibile che sia proprio lei? Qual è la verità dietro questo libro e il legame con questa misteriosa donna?