Ossa
Entrano in gioco location e personaggi di contorno compreso il giovane detective Moses Reed che, pur restando rigorosamente e professionalmente nel format di queste storie, stancano. Il collegamento tra la follia, le vittime femminili che subiscono amputazioni, lombra di uno o più menti criminali devastate da sinistre patologie (o contemporaneamente animate da propositi volti a relativamente insondabili piani) non è nuovo.
Di sicuro Kellerman ha scritto di meglio e sembra in questo caso ricalcare una formula fortunata e sicuramente ancora gradita a un certo pubblico, ma che lappassionato vorrebbe variata in qualche modo. Sinceramente di romanzi del genere, venduti in libreria a prezzi così alti, se ne può fare a meno. È probabilmente nella grande diffusione di romanzi sempre uguali a se stessi con minime varianti e portati negli scaffali delle librerie dove per quel presso ci si aspetterebbe qualcosa in più del solito rompicapo - alla fine non così difficile da svelare - che va ricercata una certa stanchezza accusata dal filone con conseguente calo generale di vendite.
La stessa vicenda poteva essere condensata in un più ristretto numero di pagine e magari inserita in una più tradizionale collana di gialli. In ogni caso un passatempo gradevole per chi non cerca né si aspetta novità.
Ossa- jonathan kellerman - fanucci
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