Parada Ópera, il romanzo di esordio di Alessandro Marchi, č appena stato pubblicato nella collana Biblioteca di Letteratura dell’editore Mauro Pagliai.
L’autore, classe 1974, č laureato in Storia Contemporanea e giornalista pubblicista, scrive per diverse riviste e quotidiani, si occupa di comunicazione e relazioni pubbliche. Ha vissuto in Spagna innamorandosene. Nel suo romanzo rende dolorosamente conto di questo amore.
Il protagonista, di cui per motivi che si comprendono solo all’ultima pagina viene taciuto il nome, č un italiano cresciuto in Spagna, dove intraprende la carriera di giornalista. Le vicissitudini di questo mestiere lo conducono a una Marbella della quale non riuscirŕ a fare a meno di svelare, con i suoi articoli, i traffici fra palazzinari e politici locali, venendo ricambiato con l’isolamento e vedendo messa a rischio la sua stessa incolumitŕ fisica.
Finirŕ nella redazione madrilena di un quotidiano scandalistico, un incarico senza rischi e ben remunerato che affronterŕ col cinismo e le robuste dosi di alcool che si convengono ai cani sciolti disillusi dalla vita. Comincia cosě un percorso di redenzione, legato all’incontro con una donna e alla necessitŕ di scrivere finalmente il romanzo che si porta dentro da una vita.
Val la pena tacere su come si sviluppa la vicenda (consigliandone la lettura) e notare invece come in questo romanzo ad una scrittura snella e scorrevole faccia da contrappeso un impianto complesso, che si sviluppa su molteplici livelli.
Parada Ópera č dunque la storia eterna della caduta e della rinascita di un uomo ma č anche la cronaca degli eventi che insanguinano la Spagna negli anni abbracciati dalla vicenda, dal rovesciamento della petroliera liberiana Prestige al largo della Galizia nel Novembre 2002 fino agli zainetti imbottiti di esplosivo delle stragi del Marzo 2004 sui treni di Madrid, passando attraverso il terrorismo basco.
E’ inoltre una riflessione sull’amore e piů ancora, si scoprirŕ in un finale straniante capace di ribaltare le prospettive, un libro su e attorno a un altro libro, destinato a non essere mai letto.