Rififi

Se č vostra intenzione chiamare il gatto di casa con l’adorabile appellativo di Rififi, dopo aver letto questo articolo cambierete idea.

Incredibile al solo pensarlo, questo termine in realtŕ da il nome ad un libro di Auguste Le Breton, pubblicato nel 1953, incentrato sulla mala marsigliese e non solo.
Con linguaggio “da strada”, sintassi tipica dei fuorilegge (che si suppone siano privi di cultura alcuna) che antepongono il verbo al soggetto, lo scrittore ha consegnato alla letteratura figure umane alcune, dai risvolti positivi, altre negativi: prostitute, gangster, spacciatori di coca e assassini, si alternano su una scenografia decadente, umida, dal vago sentore di vino francese.

Tony il lionese, co-protagonista del romanzo, esce di galera dopo cinque anni, durante i quali ha contratto la tubercolosi.
Una volta fuori dalla cella, ricontatta i suoi amici di sempre (tra cui Lo Svedese, che tanto ricorda Paul Newman, e l’italiano Mario) per fare un grande colpo: svaligiare una gioielleria.
Ma non tutto andrŕ liscio…i fratelli Sora, senza scrupoli, verranno a conoscenza della rapina e cercheranno di rubare il bottino di Tony&co.

Una “perla perduta”, questo romanzo ha fatto epoca ma č stato a torto dimenticato dai piů.
Tagliente, senza scrupoli, mette dinanzi agli occhi del lettore un mondo che ha sue regole, che vanno al di lŕ delle leggi dei “borghesi”; colpi bassi, assassini, vendette, lealtŕ, amicizia, si fondono in un mondo, quello della malavita, che nasconde non solo terribili misfatti ma anche situazioni umane al limite, persone in carne ed ossa che private di qualunque chance si ritrovano volendo o no, nella criminalitŕ organizzata.

Le Breton ha avuto la capacitŕ di mostrare non solo il lato oscuro della delinquenza ma anche personalitŕ che ispirano tenerezza per quella loro condizione di “sbando” impostagli, per il desiderio, in fondo in fondo , di redimersi e di creare rapporti umani che durino al di lŕ dei colpi di rasoio.

Nonostante questa umanitŕ percepibile al di lŕ della mancanza di pietŕ, il romanzo Rififi rimane comunque crudele, avventuroso e ben costruito.

Perciň se č ancora vostra intenzione chiamare il felino di casa Rififi, siate pronti ad armarvi fino ai denti: sarŕ come avere una guerra di bande in casa!

angelica scardigno

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