Qui giaccio



Luigi schettini
Qui giaccio
Golem Edizioni
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“Qui giaccio” è l’ultima (in ordine di tempo) fatica letteraria del giovane scrittore Luigi Schettini. Il romanzo trae il titolo dai primi versi di un componimento di Nietzsche, il “Canto del capraio”, i cui brani vengono via via ritrovati nelle circostanze che il lettore non tarderà a scoprire.
L’antefatto è brevissimo: Roma, 1991. I Merisi, abilissimi quanto misteriosi imbalsamatori, vengono trucidati nel loro laboratorio, mentre sono al lavoro sulla salma di un cardinale, anch’egli assassinato in modo cruento poco prima della sua probabile elezione al soglio di Pietro.
Vent’anni dopo, la città eterna viene scossa da una serie di orrendi e macabri omicidi, in cui le vittime, pare tutte legate fra loro, vengono in pratica imbalsamate mentre sono ancora in vita.
Sulla catena di delitti viene chiamato ad indagare il celebre coroner detective Tom Sermon, già protagonista di altri romanzi dello stesso autore, appena giunto in Italia dal Canada per riabbracciare alcuni membri della sua famiglia. Ad aiutarlo nelle indagini, la cugina Maria, nota psicologa forense.
Ovviamente il caso verrà risolto, ma a carissimo prezzo.
Sulla trama come di consueto non possiamo andare oltre, per non togliere il piacere della lettura.
Storia molto macabra e sicuramente noir, in cui gli amanti del genere che, oltre a tinte cupe ed emozioni forti, vogliano anche ritrovare una certa logica concatenazione nelle vicende narrate, rischiano di avere qualche piccola delusione.Infatti si possono rilevare alcune incongruenze narrative, e talune vicende paiono accadere senza una spiegazione.
L’idea di partenza è però valida, lo stile incalzante (anche se a volte penalizzato dai dialoghi) e l’atmosfera tenebrosa del cimitero romano del Verano in cui si svolgono parte dei fatti, molto ben descritta, contribuisce a creare la giusta suspense.
Sentiremo sicuramente ancora parlare del coroner Tom Sermon.

La prefazione è di Asia Argento
il sito dell’autore:  www.luigischettini.com
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Gian Luca Antonio Lamborizio

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