Eccoci al terzo capitolo di questa straordinaria avventura che ha per protagonista la coppia Scott Gutiérrez, una novità nel campo editoriale della letteratura noir che ha conquistato milioni di lettori, facendo diventare l’autore “uno scrittore che fino a qualche tempo fa era, almeno dalle nostre parti, uno sconosciuto e che invece all’improvviso ha cominciato a scalare le classifiche diventando per tutti il re del thriller spagnolo” – Stefania Parmeggiani, la Repubblica.
In quest’ultimo capitolo si ricompongono definitivamente tutti i pezzi di un puzzle inquietante e malefico, dove le vittime di oscure trame non hanno mai avuto possibilità di scampo e dove i “cattivi” sono sempre stati un passo avanti ad Antonia, nonostante la sua brillantissima mente, e a Jon, ispettore basco, massiccio ma non grosso, che è riuscito a penetrare la corazza dolorosa di Antonia fino a riuscire ad abbracciarla, lei che teme persino una stretta di mano, standole accanto e proteggendola anche da se stessa.
In quest’ultima avventura i conti continuano a non tornare, i tempi diventano frenetici, la tragedia incombe sempre più vicina.
Contemporaneamente i nodi vengono al pettine e si scopre chi ha fatto cosa, niente sinossi stavolta, il libro va letto all’oscuro di ogni spiegazione.
Eppure se gli appassionati, come me per es., non si sono lasciati sfuggire i due precedenti volumi, il riavvolgersi della storia è inevitabile e comprensibile, l’autore gioca con il lettore agli indovinelli mettendo alla prova memoria e acume investigativo.
E’ molto bravo Juan Gomez – Jurado a raccontare storie nelle storie, intrecciando passato e presente in un sabba infernale dove ogni minuto potrebbe essere l’ultimo e dove ai nemici per così dire “conosciuti” si aggiungono altri potenti avversari la cui presenza non era prevista.
La lotta finale vede ancora Antonia alle prese con le famose scimmie nella testa che saltano creando collegamenti estremi tra date, fatti, persone, ma adesso ha acquistato maggiore padronanza di sé e del suo potenziale intellettivo, riesce a dominare le scimmie finalmente da sola e senza l’aiuto della farmacologia; la capacità di scrittura dell’autore ci “mostra” un’Antonia decisa e determinata, a tratti anche dolce riuscendo a regalare uno dei suoi splendidi luminosi sorrisi.
I dialoghi sono come sempre rapidi e taglienti, va reso omaggio alla ottima traduzione che riesce a conservare tutto il pathos dell’edizione originale, la descrizione dei luoghi ci presenta una città oscura e decadente, luogo ideale perché il male si annidi e si sviluppi.
Insomma “ lasciatevi trasportare nel mondo di Regina Rossa, vi divertirete!”, così scriveva la nostra caporedattrice per l’uscita del primo libro della trilogia, e noi che facciamo, non l’ascoltiamo?
P.S. In questo blog troverete, se volete, le altre recensioni dei libri precedenti.