Roma giungla – Saladini & Lucidi



Saladini & Lucidi
Roma giungla
Marsilio
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“…Gli eroi son tutti giovani e belli” cantava Guccini (La locomotiva) e forse qualche eroe oltre ad essere giovane e bello è anche cattivo. O meglio, chi ha detto che i cattivi sono brutti e sporchi? Saladini e Lucidi con il romanzo Roma Giungla ci presentano dei personaggi tanto belli ed affascinanti quanto cattivi e spietati.
La droga, le belle donne, i traffici internazionali, la guerra tra fazioni della ndrangheta come quella tra le varie fazioni della mafia nigeriana, tutto passa tra le mani di uomini che hanno tantissimo potere sulla Capitale e su tutti gli scambi commerciali che riguardano il porto di Civitavecchia, che decidono come muovere le pedine a loro disposizione senza risparmiare nulla e nessuno.
Saladini e Lucidi mettono a seguirel’indagine un agente della Dcsa, Sandro Sparta, che viene mandato a svolgere una sondare il terreno a Civitavecchia, il porto di Roma, dove è stato commissario di polizia vent’anni prima. 
Lo scalo sta subendo l’infiltrazione della ’ndrangheta, che vuole farlo diventare centrale nella rete del traffico internazionale di stupefacenti: la cocaina prodotta in Colombia nei territori del Clan del Golfo arriva in Nigeria, e da là giunge in Italia.
Sparta conosce bene le dinamiche delle cosche che si spartiscono gli affari nel porto, conosce la mafia Nigeriana e le sue lotte interne (Black Axe contro Eyie), ha conosciuto nel suo passato i capi delle n’drine, alcuni adesso passati a collaborare con la giustizia, altri dispersi nel mondo con alto nome e altro volto.
Roma è lontana, il porto di Civitavecchia è il centro dell’indagine ma anche il centro del mondo criminale; nelle periferie di Roma la droga e la prostituzione diventano il simbolo del potere da spartirsi.
Il romanzo è un continuo intrecciarsi di personaggi, di eventi (alcuni realmente accaduti) che hanno caratterizzato gli scenari delle faide tra la n’ndrangheta, una su tutte la strage di Duisburg, attraverso cui gli autori raccontano la storia di ogni personaggio.
Le faide portano a un’escalation di violenza. Una partita di droga rubata e due uomini uccisi è il pretesto per destabilizzare l’attuale ordine a Roma e ribaltarlo una volta per tutte, magari eliminando definitivamente i nigeriani. 
Ma in queste cose, si sa, il traditore è sempre in agguato.  Ecco quindi che Henry Boezie, un ottimo scultore nigeriano, ma in realtà capo del nucleo romano dei Black Axe con l’aiuto di Filippo ’u Bellu, ’ndranghetista della prima ora che, pur se avanti con l’età, vuole vendicare il suo passato mette in atto un piano rischioso per conquistare il mercato della droga e della prostituzione della giungla romana. 
Sparta sulle loro tracce come un segugio, scoprirà ben presto di essersi infilato in un caso molto più grande di lui.
Saladini, medico legale, criminologo e scrittore, descrive Civitavecchia come il nuovo Hub della malavita, dove droga e affari loschi diventano la priorità del porto romano. Avvalendosi anche della collaborazione di Lucidi, di professione film maker, l’autore rende il romanzo una sorta di testo su cui costruire una futura serie tv attraverso uno stile asciutto, fatto di dialoghi rapidi, di termini crudi, cosi come le descrizioni delle spietate spedizioni punitive “necessarie” per la conquista del predominio criminale.
Roma Giungla è un romanzo che scorre via velocemente e piacevolmente, richiamando alla mente del lettore Gomorra e in particolar modo, per l’ambientazione, Suburra aggiungendo però un elemento nuovo, quello tribale, fatto di culti esoterici africani e vudù, che caratterizzano la vita e l’agire delle mafie nigeriane.

Mauro Grossi

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