La via del silenzio



Salvo Lecce e Cataldo Cazzato
La via del silenzio
goWare
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Sono pochi gli autori italiani capaci di proporre thriller credibili ambientati negli Stati Uniti. È molto facile, per chi si misura in una simile prova,  scadere negli stereotipi traghettati dalla letteratura di genere e dalla televisione e ripetere dei cliché ormai stancamente sedimentati nell’immaginario collettivo e pertanto privi di mordente e tensione narrativa. Per questo colpisce ancora di più la magistrale prova di Salvo Lecce e Cataldo Cazzato, autori milanesi che da anni sperimentano una scrittura a quattro mani che li ha portati a raggiungere traguardi prestigiosi, come la vittoria al premio Nebbiagialla 2015 per racconti inediti e la pubblicazione sulle collane del “Giallo Mondadori”. È uscito il 25 marzo il loro ultimo romanzo intitolato “La via del silenzio” e pubblicato in cartaceo ed ebook  da goWare, piccolo ma intraprendente editore milanese che ha scelto la politica della qualità dei contenuti e della tecnologia, privilegiando il digitale.
La trama ci porta a Walnut creek piccola cittadina della California sconvolta da un orribile delitto. Un killer ha profanato il corpo della sua vittima seguendo un oscuro rituale. Gli omicidi si susseguono in una scia di terrore che minaccia di minare per sempre la placida quiete dell’amena località di provincia. Per far fronte alla palese inadeguatezza delle forze di polizia locali,  viene inviato sul posto un team investigativo di San Francisco, costituito dall’esperto capitano Coleman, dal tenente Melanie Price e dall’ispettore Jason Baxter. Coleman è la figura attorno alla quale ruota tutta la vicenda: un uomo caratterizzato dalla profonda fede in Dio, investigatore  capace e ostinato, che dovrà misurarsi con l’orrore di una vicenda che affonda le sue radici nel passato e in un delitto di diciassette anni prima, per il quale, forse, è stato accusato l’uomo sbagliato. Anche la sua fede in Dio verrà messa a dura prova, e i suoi turbamenti interiori troveranno sfogo nel confronto con il reverendo di Walnut creek.
Ineccepibile dal punto di vista procedurale, veloce nella trama e impeccabile nella prosa, “La via del silenzio” è un romanzo senza cedimenti, votato a una classica struttura narrativa che privilegia un crescendo di tensione narrativa e  azione. Se l’editoria italiana non fosse palesemente afflitta da una “esterofilia” dilagante che privilegia a priori prodotti provenienti dall’estero, un romanzo come questo potrebbe tranquillamente guadagnarsi la vetta delle classifiche. E noi ci auguriamo vivamente che ciò accada, come ci auguriamo che i due autori continuino a sfornare prove altrettanto convincenti.

Romano De Marco

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