Gli angeli di Lucifero



fabrizio carcano
Gli angeli di Lucifero
mursia
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Piacevole e coinvolgente, ma penalizzato da un editing un pò trascurato che, nel saltare tra un personaggio all’altro costringe spesso il lettore ad arrabattarsi con il testo e da un eccesso di particolari narrativi che portano a ben 715 pagine prima della fine. La trama è indovinata, divertente l’ambientazione ma anche qui indagini, lavoro, passeggiate e intermezzi amorosi dei due personaggi principali danno occasione all’autore per regalarci un’infinità di dettagli più adatti a una guida turistica che a un thriller.

Il romanzo ci offre generosamente esoterismo a gogò. Il via è dato da un efferato delitto commesso in un parcheggio in pieno centro a Milano. Il commissario Ardigò appura che la vittima, un pubblicitario cinquantenne di successo, è stato barbaramente ucciso a colpi di spada. Dopo aver scartato il giro della droga, l’uso di un’arma che risulta vecchia di quattrocento anni circa, fa volgere le indagini, con la consulenza di esperti del ramo, al mondo occulto delle sette sataniche.

E qui prende la scena Federico Malerba, affermato giornalista della Voce Lombarda, e fanno la comparsa possibili legami con la figura del marchese Acerbi, vissuto nel ‘600, che il popolo chiamava il Diavolo di Porta Romana. Ma l’assassino misterioso continua implacabilmente per la sua strada e, menando gran fendenti, riprende a uccidere. Malerba riceve strani messaggi che lo costringono a una specie di caccia al tesoro. Gli indizi spingono la polizia sulle tracce di una setta satanica chiamata Gli angeli di Lucifero, ma tutti i membri di quella setta sono morti da quattordici anni.

Dopo i primi delitti ce ne scappa un altro, ma stavolta l’assassino ha usato una pistola. Non s’individuano rapporti con i precedenti. E invece…  Un filo collegava tra loro tutte le vittime e solo qualcosa, che torna dal loro passato maledetto, scioglierà l’enigma, portando alla soluzione.

patrizia debicke

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