Smettila di camminarmi addosso



claudia priano
Smettila di camminarmi addosso
guanda
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“Questo libro non è rassicurante. Non lo vuole essere”
Una ricerca ISTAT del 2007 ha stabilito che circa il 10% della popolazione italiana è composta da donne che tra i 16 e i 70 anni hanno subito o subiranno violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Il maggior numero di queste violenze si consuma tra le mura domestiche. E non è detto che gli autori siano solo uomini …

Margherita Malinverni è una scrittrice un po’ in crisi, non riesce a terminare il romanzo che deve consegnare all’editore e il suo compagno Sergio, un fotoreporter di guerra, è partito per l’Afghanistan proprio poco prima di prendere possesso dell’appartamento nel centro di Genova in cui inizieranno la loro convivenza.
Un appartamento scelto a caso tra i tanti mostrati da Antonio, agente immobiliare amico di Sergio, con le pareti talmente sottili da permettere di udire le grida di Anna, la vicina di casa vittima delle violenze del marito. Una famiglia apparentemente normale, lui direttore di banca, lei casalinga, due figli e la madre di lei in un appartamentino poco distante. Al di là della porta, l’inferno.
Margherita vorrebbe fare qualcosa, ma è proprio Anna a non volere aiuto.
Intorno a Margherita, che fatica ad ambientarsi nella nuova casa, anche per il disagio per quanto accade al di là del muro, si muovono parecchie figure femminili: la cugina Irene, con la quale ha un rapporto di amore-odio dalle radici lontane, l’amica d’infanzia Angela, la vicina di pianerottolo Anita, professoressa in pensione che organizza un piccolo cineforum in casa, la lattaia Renata. Nemmeno assistere al suicidio con un tuffo carpiato dal balcone di fronte della donna grassa campionessa olimpionica in gioventù riesce a smuovere Anna, solo quando la violenza non coinvolgerà più solo lei, troverà il coraggio di denunciare il marito. Le donne saranno tutte al suo fianco, c’è chi ha conosciuto la violenza di persona. Scritto con grande sensibilità affronta un tema che purtroppo è molto più diffuso di quanto vorremmo immaginare. Si tace per amore, per vergogna o per bisogno, nella violenza e sopraffazione non ci sono vincitori.
Ben descritti i caratteri delle vicine di casa e i tormenti interiori della protagonista. Una scrittura coinvolgente e decisa, che racconta le vite degli altri in punta di piedi con discrezione. Perché le donne sole sono le più felici?

Claudia Priano, genovese, dopo aver lavorato alcuni nni al teatro della Tosse, ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Ha pubblicato Cose che capitano e Con il cuore leggermente indolenzito (Aliberti). Cura la rubrica Baci e Abbracci su www.mentelocale.it

ambretta sampietro

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