Un ricco collezionista d’arte ucciso ne suo studio. Due preziosi quadri spariti. L’erede dell’immensa fortuna scomparso nel nulla, e altre morti che si susseguono.
A indagare, oltre alla polizia, un giornalista freelance di cui non viene mai citato il nome.
Cinico, irriverente, al limite della disillusione, se non fosse che aspetta un figlio dalla compagna e ciò gli dà un minimo di speranza per un fururo migliore. Un personaggio che non è possibile non amare e che porta il lettore nella storia raccontandola in prima persona, con una scrittura leggera ma mai banale, spesso, e piacevolmente, un po’ sopra le righe. “Assassinio di marzo ” è un romanzo in pieno stile hard boiled, dove l’indagine fine a se stessa è solo una parte del racconto che si allarga a macchia d’olio per diventare, pagina dopo pagina, specchio dei nostri tempi. Punto d’osservazione privilegiato della società e del suo malcostume. Un libro che si legge immaginandolo in bianco e nero, pieno di chiaroscuri. Ambientato in una Copenhagen lontana dai percorsi turistici, si muove nella parte più oscura della città, tra bordelli e locali malfamati.
Un’ironia amara fa da accompagnamento a questo delizioso libro che , fortunatamente, è parte di una serie. Già pubblicato da Iperborea anche “Assassinio di Lunedì”. Dan Turèll è un autore, sfortunatamente prematuramente scomparso, tutto da scoprire o riscoprire…
Assassinio di marzo
Cristina Aicardi