Il piccolo Sebastian von Eschburg ha una particolarità: vede ciò che vedono gli altri, ma dentro di lui i colori sono tutti diversi. Ha una madre anaffettiva, e il padre muore suicida. Cresce in collegio dove si rifugia nella lettura, divorando testi e finendo per non distinguere più tra storie e realtà. Diventato grande si dedica alla fotografia per mezzo della quale cerca di colmare tutto il suo vuoto esistenziale. Continua a non capire se quello che vede sia vero o no. Diventa un artista famoso e apprezzato e per molte delle sue foto e video si ispira alle pitture nere di Goya, spingendosi nella direzione del negativo, della percezione dell’insensatezza dell’esistenza.
Vuole dimostrare che realtà e verità sono due cose diverse, così come diritto e morale. Parla di bellezza, sesso, della solitudine degli uomini. Quando viene arrestato con l’accusa di omicidio, assume per la sua difesa l’ anziano avvocato Biegler, che aiutando Sebastian, aiuterà anche se stesso. Un libro breve, laconico, a tratti toccante, con una storia avvincente, intensa , piena di immagini poetiche e descrizioni penetranti.
Tabù
Cristina Aicardi
