The holiday – T.M. Logan



T.M. Logan
The holiday
La Corte Editore
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Una vacanza nel Languedoc, regione fertile e ubertosa nel sud della Francia. Una villa lussuosa, con piscina e vigneti tutt’intorno. Quattro compagne di università che decidono di regalarsi, per i loro primi quarant’anni, una settimana di mare, sole, buon cibo e chiacchierate con mariti e amici. Un tradimento che incombe su una di loro, Kate, investigatrice della polizia Scientifica di Scotland Yard e che potrebbe mandare in frantumi una felicità familiare costruita in anni di amore e reciproca stima.
Comincia così The holiday, di T.M. Logan, giallista proficuo e abilissimo nei colpi di scena. Nell’elegante villa sulle alture di Autignac, non molto distante da Béziers, entrano a poco a poco in scena le quattro donne protagoniste, con i rispettivi mariti e figli. La serenità e la spensieratezza della rimpatriata tra amiche cominciano però a incrinarsi, dapprima impercettibilmente poi, pagina dopo pagina, in un climax sempre più serrato e incalzante, sino a precipitare verso una tragica conclusione.
Ogni personaggio inizia a svelare aspetti di sé inquietanti, lati trasgressivi ben controllati da un’apparenza di razionalità e formalismo, ognuno si trova a dubitare di chi ha accanto: moglie o marito o amica o figlio.
Logan apparecchia un menù molto ricco: la gelosia, il carrierismo e il fallimento professionale, il legame nevrotico con i figli, l’incapacità di comunicare i sentimenti più profondi, l’amicizia e l’amore, tutte queste tematiche vengono affrontate nel romanzo in modo tale da spingere il lettore a interrogarsi non solo sui personaggi ma anche su se stesso. Particolarmente efficaci sono le analogie tra la violenza degli uomini e quella della natura: dopo il calore estivo che ha asciugato la vegetazione, il violento temporale che si abbatte sulla villa diventa metafora della bufera che in quei giorni ha sconvolto le vite di ciascuno, impedendo loro di tornare a essere quelli di prima.
Kate, la protagonista,conduce il lettore nel labirinto dei suoi sospetti, nel vortice delle sue accuse a quelle che si sono trasformate da amiche affettuose in nemiche spietate, nella tenerezza del suo amore materno che non si arresterà davanti a nessun ostacolo.
Non vi sono buoni o cattivi per cui parteggiare o da disprezzare, l’animo umano è in grado di concepire le bassezze più nefande credendole dimostrazioni d’amore, nessuno, anche chi pensa di possedere gli strumenti per discernere il bene e il male, è immune dalle tentazioni e dalle cadute. Questa umana tragedia viene ancor più messa in risalto dalla rigogliosità e dall’opulenza del paesaggio in cui i personaggi sono immersi, forse ad ammonirci dell’imprevedibile seduzione del male.

Donatella Brusati

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