WW (DiRottamenti) – Le timide “Alphamädchen” italiane

Ce ne siamo accorte. Per un po’ di tempo abbiamo fatto finta di nulla. Poi ci siamo rese conto che non andavamo avanti e che, come recita il titolo del bel libro di Francesca Zajczyk, stavamo registrando La resistibile ascesa delle donne in Italia (il Saggiatore).

La Zajczyk, che insegna Sociologia urbana all’Universitŕ di Milano Bicocca, segnala che le ragazze studiano di piů e meglio dei ragazzi, che alcune donne hanno raggiunto posizioni di tutto riguardo. Ma inevitabilmente nota sia che il processo č tutt’altro che lineare, continuo e senza ripensamenti. Sia che l’Italia procede come al solito a macchie di leopardo: un po’ di sviluppo qui e tanto sottosviluppo da un’altra parte (quasi sempre a Sud, ma non č detto). In Germania, dove pure le contraddizioni non mancano (come da noi le donne iscritte a ingegneria sono solo il 20% del totale, i membri femminili dei consigli d’amministrazione sono una piccola minoranza e, nonostante ci sia un cancelliere donna, le politiche sono ben lungi dall’essere il 50%) hanno ribattezzato la nuova generazione di donne “Alphamädchen”, le ragazze “alfa”.

Il nomignolo sta per un sacco di cose, da “alfabetizzate”, ovvero istruite, fino a “non ancora madri”, ma indica soprattutto l’approccio tenace e senza complessi che le giovani tedesche sembrano rivelare: non hanno paura di studiare informatica e matematica, non si sentono complessate davanti a nessuna professione e soprattutto fanno figli e se li tirano su da sole.
Le nostre hanno parecchi complessi in piů, ma piano piano qualcosa sta cambiando. Lo dimostrano, per esempio, due laboratori delle piů note “fabbriche” di Master di Milano: il Politecnico e la Bocconi. Il Politecnico sta mettendo a punto il Mip for women, un programma che prevede dalle borse di studio ai corsi per le aziende, pensati soprattutto per raccontare casi concreti.

La Bocconi ha creato il Laboratorio Armonia che in realtŕ non si occupa solo di donne, ma di “diversitŕ culturali” all’interno del mondo manageriale. E che, oltre ai workshop, conduce alcune importanti inchieste. I risultati? Li trovate su un sito ancora “non finito” ma giŕ pieno di spunti: www.webalfemminile.it (in La diversitŕ e le organizzazioni/ Contenuti).

Inevitabile l’inchiesta su un ostacolo che pensavamo (purtroppo sbagliando) di aver finalmente abbattuto: il celebre “soffitto di vetro”, il limite, cioč, che ancora esiste alle carriere femminili.

Valeria Palumbo

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