Zazie nel metrò



raymond queneau
Zazie nel metrò
einaudi
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“Chiacchieri chiacchieri non sai far altro!”.
Questa è la frase simbolo del meraviglioso libro che risponde al titolo di Zazie nel metrò, scritto da Raymond Queneau nel 1959 e che ha dato spunto a Louis Malle per trarne un film (1960) della medesima freschezza stilistica ma dal diverso taglio morale ed intellettuale.

Una frase impudente che suona come un vero e proprio insulto se si pensa che a pronunciarla di continuo e contro tutti è il pappagallo Laverdure della scanzonata compagnia che gira intorno alla piccola protagonista, Zazie, dal carattere impetuoso, che non si pone problemi di nessun tipo a rivolgersi a chiunque lo meriti con questi termini.

Una frase che segna perché riassume in se tutta la sfrontatezza dell’opera che stride fortemente con la realtà in cui siamo tutti calati e che ci impone un certo riserbo per non correre il rischio di infrangere la parete delle buone maniere o semplicemente per non far cadere la maschera dell’ipocrisia.
Come si può desumere dal titolo, Zazie è la protagonista della trama.

Bambina di circa dieci anni, viene affidata per un giorno allo zio parigino Gabriel dalla madre, troppo impegnata a rincorrere i suoi “ganzi”; la bambina non è attratta dai monumenti della capitale ma dalla metro, che sogna di poter prendere: un desiderio semplice da realizzare se non fosse per tutti i guai in cui verrà coinvolta ,circondata da poliziotti ambigui ,vedove inconsolabili (?), pappagalli maleducati e tanti altri “freaks” divertenti e scanzonati.

Riuscirà la nostra peste a prendere la metro?
Queneau è un vero rivoluzionario e maestro del surrealismo letterario: un Mirò delle parole, un pittore di esistenze che con questa tavolozza di “macchiette” caratteriali infrange tabù e solleva il velo dell’indifferenza nei confronti di temi forti quali pedofilia e “sessualità fuori dagli schemi”.

Grazie ad una profonda cultura e alla voglia di rinnovamento, lo scrittore ha creato un linguaggio facile da seguire ma nello stesso tempo nuovo che si discosta dalle regole canoniche della grammatica; con la sua brillante immaginazione ha dato vita ad un personaggio (Zazie) che gli ha permesso di mascherare il suo cinismo divertito e divertente che avrebbe assunto connotati poco realistici o insoliti se incarnati da un adulto.
Zazie nel metrò è uno di quei libri che non possono non essere letti, per la bellezza della vicenda e dell’epoca che le fa da sfondo, per i temi trattati, per i personaggi originalissimi e per il linguaggio che diverte per la sua bizarrìa; ma bisogna far attenzione ,il romanzo va “assunto” con cautela dopo aver letto il foglietto illustrativo o si potrebbe correre il rischio ,dopo aver letto quest’opera, di rispondere con pernacchie, ricominciare a far uso e abuso di pastelli colorati o di implorare lo zio culturista di travestirsi da donna per fare uno spettacolo burlesque; nei peggiori dei casi, potrebbe diventare il lettore stesso drag-queen!

angelica scardigno

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