Benzine



Gino Pitaro
Benzine
Ensemble
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Leggendo Benzine di Gino Pitaro ritroviamo, fissata efficacemente su pagina, la vita “a metà” di tanti giovani che cercano, con fatica e inventiva, di portare avanti la propria esistenza su più piani, in un mondo che sempre più va perdendo i valori, le tradizioni, i mestieri, persino i sapori, di un tempo.
Luigi sta ancora studiando, senza troppa convinzione, per il dottorato alla Sapienza, ed intanto si impegna, senza volerne mai prendere la guida, con il movimento studentesco, ma lavora anche (somma contraddizione), e ovviamente a part time, in uno dei moltissimi call center che nascono come funghi e oramai paiono costituire le uniche possibilità lavorative offerte ai giovani. Lavoro solitamente frustrante e di norma sottopagato.
Vivendo nelle immediate vicinanze di Roma, deve quasi ogni giorno affrontare l’avventura del viaggio verso la Capitale, sulle disastrate linee di trasporto pubblico romane, e i racconti dei suoi viaggi costituiscono le pagine più vive e pittoresche del romanzo. Ogni giorno un’avventura, fra ritardi abituali (ma sempre dovuti ad una causa diversa), immigrati di ogni genere, sinti, questuanti e coatti senza biglietto, che viaggiano anch’essi dalla immensa, degradata periferia romana verso il centro di una Roma anch’essa in lento sfacelo, e viceversa.
Lo scrittore riesce molto bene a rendere, tramite anche una sottile vena ironica e disincantata, il melting pot umano e culturale in cui Luigi ed i suo amici Giusy, Verena, Natalia e Antonio portano avanti le proprie esistenze, incontrandosi spesso, per studio ma anche per il puro piacere di stare insieme, discutendo di cinema d’autore piuttosto che di rivendicazioni sociali.
Ad un certo punto, però, il normale andamento della vita di Luigi e degli altri protagonisti viene sconvolto da un fatto inaspettato; la bella Natalia sparisce improvvisamente…
Il finale del libro ci offre così un’inaspettata aggiunta di suspense, con un’incursione nel mondo della criminalità organizzata della peggior specie, mentre qualche amico non si rivelerà tale.
Come al solito, dobbiamo fermarci a questo punto per non rovinare il piacere della lettura.
Libro molto ben scritto, questo Benzine, denso di spunti sociologici su cui riflettere, sempre proposti con discrezione.
Nello stesso tempo, libro che si presta anche ad una lettura, possiamo dire, più disimpegnata, riuscendo fin da subito a suscitare l’interesse del lettore, che, specie se di età ancora relativamente giovane, inizierà presto a nutrire una sorta di forte empatia per Luigi, voce narrante, studente universitario alle prese con la vita e con le scelte da compiere per il proprio futuro.

 

 

Gian Luca A. Lamborizio

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