Musica sull’abisso a Giallo di sera a Ortona .Intervista a Marilù Oliva

Marilù Oliva, tra pochi giorni in libreria con il nuovo romanzo Musica sull’abisso, sarà protagonista con Romano De Marco dell’anteprima del Festival Giallo di sera a Ortona che si terrà domenica 16 giugno alle ore 19.00 presso l’ex convento di S.Anna in Corso Garibaldi a Ortona (Ch)

cover2 (1)Come vivi i giorni che precedono l’uscita di un nuovo libro? Hai qualche scaramanzia, per la serie non ci credo, ma nel dubbio…
Con molta emozione. Nessuna scaramanzia, ma molta trepidazione per l’organizzazione degli eventi. Solitamente questi giorni volano. E per fortuna, visto che altrimenti si tratterebbe di un’attesa estenuante, anche se noi che lavoriamo con la scrittura siamo abituati ad aspettare. Aspettiamo sempre qualcosa: una risposta, una suggestione, la fine di una stesura, una pubblicazione, un responso…

Il tuo Libroguerriero, sito di recensioni, recita: se non brucia un po’, che libro è? Quando un libro “brucia? E il tuo nuovo, Musica sull’abisso, in cosa “brucerà?”
I libri bruciano quando accendono in noi qualche scintilla. Quando scuotono, quando ci fanno riflettere o ci disturbano. Altrimenti, se si limitano a divertirci e a farci trascorrere con leggerezza il tempo, si chiamano intrattenimento. Non c’è nulla di disdicevole nell’occuparsi di intrattenimento, è questione di propensione e di scelte: io mi sentirei incompleta – sia come lettrice che come scrittrice – se non cercassi quella scintilla di cui ti parlavo prima.
“Musica sull’abisso” cerca di bruciare affrontando diversi temi scomodi, tra cui il senso di inadeguatezza, l’importanza dei nostri percorsi, il valore della cultura e dell’istruzione, che non valgono nulla se vengono separati dall’aspetto umano.

Esiste un’etica della letteratura?  Ci sono limiti che ti sei autoimposta? Argomenti che non affronterai mai?
Eccome che esiste, però non è sovrapponibile a quella dell’esistenza quotidiana. Per dirti, se nella vita non si uccide, nei libri può essere lecito farlo. Quindi l’etica non riguarda tanto l’azione o l’argomento, ma lo spirito e lo scopo con cui vengono affrontati. Mi sono imposta, in generale, di trattare il male non come se fosse uno spray da spruzzare ogni tanto perché risulta comodo, ma di dosarlo con rispetto verso la storia e verso il lettore. Ti faccio un esempio. Se in un mio romanzo muore un bambino, ciò accade perché l’economia della storia lo richiede necessariamente e non perché sono consapevole che in questo modo catturo con più facilità l’empatia del lettore.

I libri sono ancora un’arma?
Possono esserlo se coltivano l’arte del pensiero. Se non anestetizzano e se, in qualche modo, ci rendono più consapevoli della realtà che ci circonda: una volta compiuto questo passaggio, scatta l’indignazione, che è un’arma potentissima.

Fino a qualche anno fa era impensabile per un lettore interagire e commentare direttamente con l’autore il libro. Ora i social ci hanno dato questa possibilità. È positivo o negativo?
Non si corre il rischio di leggere e giudicare l’autore invece del libro?
È positivo finché si fa con equilibrio, rispettando ciascuno il proprio ruolo. L’autore non deve aspettarsi solo gratificazioni dal confronto e il lettore deve rispettare il lavoro di un professionista che ha speso ore nella realizzazione di un libro. Sarebbe poi opportuno contenere alcuni fenomeni di groupierato: chi li esercita spesso non si rende conto dello svilimento cui sottopone la propria persona.

Quanto contano le recensioni?
Un pochino contano, sia le recensioni cartacee che quelle online, chiaramente in misura differente. Ma contribuiscono solo in parte al successo globale di un romanzo: la vera differenza la fanno due fattori. Uno è il passaparola unito alla dedizione dei lettori (il primo, in parte, è alimentato anche dalle stesse recensioni). L’altro è il tipo di investimento deciso dall’editore ab imo: è chiaro che se una major decide di puntare su un autore, con tanto di vetrine e spazi acquistati nelle catene di librerie, promozioni ad alto livello (TV, visibilità sui quotidiani, partecipazione a grandi eventi), le possibilità che questo autore avrà di scalare la classifica saranno centuplicate rispetto allo scrittore che pubblica con un piccolo/medio editore senza risorse può, pur con tutta la buona volontà, contare quasi esclusivamente solo sulle proprie forze.

Ti è mai capitato di ricevere recensioni palesemente “fake”?
Da parte degli hater sì. Le recensioni livorose le riconosci subito: cercano di svilire senza argomentare e hanno un tono supponente, ma dietro il fango che provano a buttare addosso al destinatario, si percepisce la fragilità di chi le scrive.

Sei mai incappata in un hater?
Certo, nessuno è esentato da questo fenomeno.Ma gli hater non mi fanno più arrabbiare. Perché credo che dietro ai malevoli ci sia soltanto una grande infelicità.

Non so se si faccia ancora, ma una volta a scuola si insegnava educazione civica. Da insegnante, pensi che oggi servirebbe insegnare ai ragazzi educazione social?
Tu che rapporto hai coi social?
Esiste ancora educazione alla cittadinanza, anche se viene inclusa in storia e talvolta viene trascurata.  Credo che ai ragazzi occorrerebbe insegnare tante cose, io propongo da tempo un’ora alla settimana di rispetto verso sé e verso l’altro, intendendo l’altro in senso lato: le persone, le categorie considerate diverse, l’ambiente e, insomma: ogni settore, incluso quello virtuale.

Hai un libro feticcio, uno che rileggi spesso?
“Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez . Ne ho diverse edizioni, anche in spagnolo: mi infonde serenità sapere che, in molti scorci della mia casa, posso buttare gli occhi su quel libro.

Qual è il tuo sogno da scrittore ancora da realizzare?
La libertà totale, sempre che esista applicata al mestiere. Ma visto che è un sogno molto lontano, mi rincuore pensando che ho realizzato davvero tanti desideri rispetto a quando sono partita, dieci anni fa. Sono consapevole di non essere ancora arrivata in vetta e che mancano ancora diversi obiettivi da conseguire, ma so comunque che ho conquistato molto in questi anni – ho un editore importante che crede in un comune progetto, ma soprattutto ho tanti lettori affettuosi – e motivo di orgoglio è averlo ottenuto basandomi sul lavoro serio, sulla tenacia, sull’onestà. Mia e di chi collabora con me, senza contare la solidarietà della mia famiglia. Perché per proseguire questo mestiere, ci vuole tanto, tanto sostegno dai tuoi cari: l’abisso è all’angolo.

Hai la possibilità di chiacchierare mezz’ora con un grande del passato: chi scegli e perchè?
Giulio Cesare. Avrei tantissime cose da chiedergli. Poi vorrei risolvere il mistero delle idi di marzo e indagare sul perché quel giorno girasse senza scorta, nonostante gli avvertimenti. Non era possibile che un uomo attento come lui non immaginasse quanti nemici, anche insospettabili e vicinissimi, tramassero occultamente alle sue spalle.

Per chiudere ti chiedo una dedica per i tuoi lettori…..
Te la copio-incollo direttamente da “Musica sull’abisso”: “Il ringraziamento più grande, come sempre, va a voi, i miei lettori, per il tempo che mi dedicate, per le cose che mi scrivete, per l’affetto e l’attenzione che mostrate ogni volta. Ma soprattutto perché, come ho già detto in altre sedi, i libri senza di voi non esisterebbero. Quando mi viene chiesto perché scrivi?, rispondo appellandomi a un grande desiderio di condivisione. E siete voi lettori, voi insieme a tutti gli appassionati operatori del settore – editori, librai, promotori editoriali e culturali, giornalisti, blogger, gruppi di lettura, bibliotecari e altri sognatori – a rendere possibile questa magia. Grazie infinite!”

Grazie a Marilù Oliva per la disponibilità. 

60299976_422317475013151_705882487892475904_n (1)Marilù Oliva presenterà il suo ultimo romanzo, Musica sull’abisso  nell’anteprima del Festival che si terrà domenica 16 giugno alle ore 19.00 presso l’ex convento di S.Anna in Corso Garibaldi a Ortona (Ch)

Giallo di Sera a Ortona
Ortona (Ch) dal 21 al 23 giugno 20019
Qui il link per il programma completo.
Per informazioni su eventi e ospitalità a Ortona: giallodisera.ortona@gmail.com

Cristina Aicardi

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