Agatha Raisin – Campane a morto – M. C. Beaton



M. C. Beaton
Agatha Raisin – Campane a morto
Astoria
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“Agatha Raisin – Campane a morto”- è il ventinovesimo episodio della fortunata serie che la compianta  Marion Chesney iniziò a pubblicare nel 1992 con lo pseudonimo di M. C. Beaton.
Per chi non la conoscesse, Agatha Raisin è un personaggio particolare: “una cinquantenne dal carattere difficile che, ottenuto successo e denaro con un’agenzia di PR, decide di mollare tutto, Londra compresa, e trasferirsi a Carsely, fiabesco villaggio dei Cotswolds.”.
In questo episodio della serie, la nostra eroina, che nel frattempo ha aperto un’agenzia investigativa, si trova coinvolta in un un nuovo caso: nel vicino villaggio di Thirk Magna, sei campanari, capeggiati dalle notabili del luogo, le rinsecchite gemelle Dupin, preparano il loro concerto di benvenuto per l’arrivo del vescovo di Mirchester, il reverendo Peter Salver-Hinkley.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che il reverendo è uomo affascinante: “Il vescovo aveva il viso pallido come l’alabastro, magro e autoritario, il naso con la sella alta, e la bocca sottile e sorridente. I capelli erano una massa di riccioli folti, neri e lustri. Le palpebre erano curve e gli davano l’aspetto singolare di una statua classica.”
Come se tutto ciò non bastasse, il vescovo (anglicano, è bene ricordarlo) è un seduttore nato, sempre a caccia di soldi per costruire una casa di riposo per anziani e di ricche fidanzate, una delle quali, l’ereditiera Jennifer Toynby, è scomparsa in condizioni misteriose e non è più stata ritrovata.
Il particolare incuriosisce Agatha che decide di indagare sul vescovo, esercitando il proprio fascino sensuale.
L’interesse che la Raisin sembra nutrire nei confronti di sua eminenza provoca diversi mal di pancia. In particolare sir Charles, l’amico di sempre, freme di gelosia, come le due gemelle Dupin, zitelle quarantenni, brutte e sciatte, follemente invaghitesi del “dio greco” che cerca di estorcere loro tutto il denaro che può.
Nonostante sir Charles e l’ex marito, James, tentino in ogni modo di dissuaderla, tra un amore e l’altro Agatha continua a indagare. In contemporanea, nei Cotswold cominciano a piovere i morti ammazzati e la stessa Agatha rischia di finire assassinata da qualcuno che, credendola morta, l’ha rinchiusa in una tomba.
Inutile dire, però, che alla fine del romanzo ogni mistero sarà chiarito.
La serie pubblicata da Astoria ha avuto un enorme successo, tanto che al termine del racconto viene presentato il primo capitolo del volume successivo: “Agatha Raisin – L’innocenza dell’asino”.
“Agatha Raisin – Campane a morto” è un giallo molto british, condito da un umorismo che per noi non è sempre facile capire. A dirla tutta, ho adorato “Agatha Raisin e la quiche letale”, spiritoso, fresco, arguto, ma come le persone anche le serie invecchiano e con l’andar tempo mostrano crepe che la giovinezza nascondeva.

Maria Cristina Grella

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