L’intrigante scoperta dell’esistenza di un segreto legato a qualcosa dal sapore di illecito e che non si ha il coraggio di confessare diventa il fulcro del nuovo, inatteso e profondo romanzo di Giovanni Grasso. Una trama all’inizio apparentemente piana, quasi prevedibile, coinvolgerà invece in un amen il lettore in un romanzo intrigante, denso di colpi di scena, con un ritmo incalzante dagli inquietanti toni del giallo mettendolo sulle tracce di una misteriosa verità. Una verità che, e lo scopriremo capitolo dopo capitolo, presenta diverse e impensabili sfaccettature. Non sarà semplice né indolore riuscire a sondare i tanti perché e far incastrare le tessere di un puzzle. Molte saranno infatti le domande che non potranno avere mai una risposta sincera ed esaustiva perché il giallo riesce a trasformarsi persino solo in una scusa per descrivere la fragilità della condizione umana, tra amore incondizionato, assoluto e una relazione che può diventare tossica. Ovverosia psicologicamente tarata e in grado di ferire.
Federica, un’affascinante giovane donna, un’ antiquaria di successo, egocentrica, opportunista, estroversa, senza legami fissi e spregiudicata, muore all’improvviso in un fatale incidente d’auto, schiantandosi a forte velocità in un incrocio, con la sua Bmw cabrio contro un tir che non ha rispettato la precedenza.
Silvia, sua sorella di quattro anni maggiore, agli antipodi come carattere ma fisicamente quasi la sua gemella, è ancora sopraffatta dalla tragedia. Federica era attesa a Civello, frazione di Villa Guardia in provincia di Como per festeggiare il compleanno di Martina, la nipotina secondogenita di Silvia. E proprio là, tutti i familiari riuniti e già seduti a tavola,era presente anche il padre, nonno Ernesto, avevano appresto dai carabinieri la notizia della sua tragica morte.
Un brutto choc che all’improvviso ha spezzato una festa, un bel momento conviviale, trasformandolo in una realtà da accettare e metabolizzare. Soprattutto per il padre incredulo che la figlia minore avesse dovuto precederlo e andare a riposare accanto alla moglie, sepolta da anni nella tomba di famiglia.
Le brutte parole “minaccia” e “ricatto” mormorate da Federica durante l’ultima telefonata, stranamente ricevuta prima della sua partenza per Civello, unite all’annuncio di doverle parlare a voce di una questione grave e delicata che rimbombano ancora nella testa di Silvia, non fanno che insinuare che dietro la morte della sorella possa esserci altro. Tanto più che al funerale e al cimitero, mentre stava leggendo la preghiera dei fedeli, ha notato l’ingresso in ritardo di un bell’uomo maturo, alto, distinto, la cinquantina passata, composto ma con espressione piena di sofferenza. Qualcuno di sinceramente addolorato, mai visto prima e che è rimasto tutto il tempo in piedi in fondo alla chiesa. All’uscita si è dileguato, sparito senza salutare. Lo stesso misterioso sconosciuto che il giorno dopo hanno incrociato al cimitero dove aveva deposto un mazzo di peonie, i fiori preferiti di Federica … E il giorno dopo è uscito sui giornali il necrologio con la dedica con amore immenso ma firmato con solo un’iniziale : P.
Per cercare di sapere qualcosa di più Silvia compra la complicità del fioraio del cimitero e così facendo troverà il modo per incontrare il misterioso sconosciuto e fare un patto con lui.
Ogni martedì pomeriggio, si incontreranno segretamente in un anonimo bar di provincia. Il loro incontro durerà solo un’ora, sessanta minuti. P. ha promesso di rivelarle ogni particolare sulla sua relazione con Federica, tutti i segreti che circondavano la sua vita e i loro rapporti, mentre Silvia, in cambio, ha promesso di non cercare di scoprire la sua vera identità.. E, incontro dopo incontro nei loro colloqui di ogni martedì comincerà a conoscere, tramite il suo interlocutore il mondo in cui gravitava Federica. Un mondo vivace, frivolo, brillante e contemporaneamente oscuro, denso di tormenti, incoerenze, infedeltà e segreti, dove nessuno a prima vista pare completamente innocente o colpevole… Ma le parole di quell’uomo discreto, pur colto e raffinato ma senza un nome, che pare quasi volersi confidare sono veramente attendibili? Fino a che punto Silvia può credere a ciò che le dice e fidarsi di lui?
La spasmodica ricerca della verità, attraverso gli appuntamenti settimanali tra due estranei che diventano quasi un’ossessione in un frenetico susseguirsi di colpi di scena, si dimostrerà un crescendo singolare e doloroso, che porterà Silvia ad affrontare l’inquietante mondo e modo di affermarsi scelto da Federica, nel quale basta un nulla per superare il confine tra innocenza e colpa.
Una bella storia d’amore trasformata in inquietante e contraddittoria relazione, a volte molto scabrosa che contrappone due personalità diverse e forzosamente distanti. Una relazione in cui Federica si rivela una donna dalla personalità contorta, manipolatrice, esigente, pronta a fare sproporzionate richieste all’uomo, ormai completamente plagiato sentimentalmente. Trasformato in uno schiavo o quasi disposto per lei anche all’umiliazione, a sopportare bugie e tradimenti, pur di continuare ad averla per sé. Un viluppo di incoerenze e angosciosi segreti che costringono a confondere l’amore assoluto con comportamenti che tendono a sottomettere l’altro e a renderlo dipendente.
Mentre Silvia comincia a interrogarsi sull’ incidente in cui è morta la sorella. È stato davvero un incidente? O invece Federica è morta perché il suo appartamento di Milano nasconde qualcosa di pericolosamente misterioso.
Nel desiderio di conoscere meglio sua sorella, di cui Silvia si rende conto di aver ignorato tutto, beve le parole dell’uomo misterioso, suo malgrado avvinta dal suo fascino, dalla cultura e dalla profonda sensibilità di una persona che legge, ascolta musica, cita testi a lei sconosciuti. Lei, piccola provinciale, costretta a confrontare il suo trantran quotidiano, con la scoperta della vita di una sorella fatta di liceità di abbandoni, di continue trasgressioni, del possesso di oggetti preziosi, di armadi pieni di vestiti, scarpe, borse, biancheria, stipati nel suo appartamento milanese. Costretta a confrontare l’ amore romantico con l’ amore erotico, la superbia con il rimpianto , scoprire le menzogne, l’astio , la fede, Dio , la morte, il peccato e la natura dell’ uomo. La volontà di affrancarsi, la speranza di salvezza. O l’illusione? La necessità di perdonare gli altri ma anche se stessi?
L’amore non lo vede nessuno è un romanzo inaspettato, un ’indagine diretta e spietata sul senso più intrinseco dell’esistenza e nel necessario confronto con il proprio io.
Una frase che potrebbe essere in grado di riassumere il senso del libro risalta sulla quarta di copertina : “Da dove viene l’amore?” Se sapessimo rispondere a questa domanda, avremmo davvero svelato il mistero della vita?
Forse.
L’amore non lo vede nessuno – Giovanni Grasso
Patrizia Debicke