Da Buenos Aires a Ushuaia in Vespa (ultima parte)

Il nostro cammino lungo la “Cuarenta” prosegue attraversando la provincia di Santa Cruz dove incontriamo nuovamente la pioggia che ci crea non poche difficoltà: se viaggiare sul “ripio” asciutto di per se è già molto impegnativo, farlo sul bagnato è stato qualcosa di pazzesco! La strada si trasforma in una vera e propria palude, rendendo l’avanzata estremamente difficoltosa. La velocità di marcia è ridotta, restare in piedi è veramente arduo e solo a sera riusciamo ad arrivare a Rio Gallegos. La Ruta 40 finisce qui ed entriamo in Cile percorrendo la Ruta 3.

A Punta Delgada ci imbarchiamo sul traghetto che attraversando lo Stretto di Magellano ci porta a sbarcare in sella alle nostre Vespa sulla Isla Grande de Tierra del Fuego. Il giorno successivo, superato questo tratto di territorio cileno che di fatto taglia in due la nazione, rientriamo in Argentina facendo sosta per la notte nella città di Rio Grande. L’ultima tappa del nostro viaggio ci riserva ancora incantevoli scorci di panorama, sempre diversi e sempre affascinanti, con la strada in parte sterrata, che nel primo tratto costeggia l’Atlantico per poi arrampicarsi nell’impegnativa salita del Passo Garibaldi. I tornanti sono spazzati da un implacabile vento gelido che solleva e ci spara addosso mitragliate di sabbia e ghiaia. Mi torna in mente un capitolo di “Brum brum” dove Giorgio racconta di una sua esperienza di vento, proprio in Patagonia. Era da solo e si ritrovò bloccato, con la Vespa spenta, senza la possibilità di mettere nemmeno il cavalletto fino a che non fu soccorso da un automobilista di passaggio, riuscendo a riprendere il cammino grazie a un camion che gli fece scudo dal vento.

Arrivati a Ushuaia quasi non ci rendiamo conto di essere riusciti a portare a termine la nostra impresa. Passato il posto di polizia all’ingresso della città ci fermiamo e ci mettiamo un po’ di tempo prima di cominciare a scendere dalle Vespa ed abbracciarci. Non si può definire bella Ushuaia, nonostante il suggestivo contrasto di questa città di mare che sorge nel punto in cui le Ande escono dalle acque dell’oceano, circondandola in una cornice di cime innevate anche adesso che siamo in “estate”. È sicuramente un posto impregnato di un suo fascino tutto particolare, da città di frontiera, che va al di là dell’aspetto turistico della sua strada principale. Una città che credo si possa apprezzare meglio arrivandoci come abbiamo fatto noi, alla fine di un viaggio lungo, difficile ma dal grande fascino.

C’è ancora un ultimo tratto di strada da percorrere per poter dire di essere arrivati al traguardo finale del nostro cammino: ci rimettiamo in sella sotto una fitta pioggia gelata e percorrendo una trentina di chilometri attraverso il Parco Nazionale della Terra del Fuoco arriviamo a Bahia Lapataia. In quel punto finisce la Ruta 3. In quel punto il nostro viaggio è arrivato nell’unico posto in cui poteva degnamente concludersi un’avventura irripetibile come questa: alla Fin del Mundo!

Trascorriamo qualche giorno a Ushuaia per riposarci. Alcuni di noi, più fortunati e con più giorni a disposizione torneranno a Buenos Aires in Vespa, percorrendo la Ruta 3 che segue, agevolmente asfaltata, la costa atlantica. Per me e qualche altro compagno il viaggio termina qui. Lasciamo le nostre benamate Vespa nelle mani di uno spedizioniere che le farà tornare via camion nella capitale, da dove poi rientreranno via mare in Italia. Prima di lasciare Ushuaia però non posso esimermi dal fermarmi sul lungomare, nei pressi del porto, per scattarmi una foto accanto al cartello… la stessa foto scattata anni fa da Giorgio Bettinelli… inevitabile ripensare alle ore trascorse leggendo e rileggendo sulle pagine dei suoi libri le sue imprese, invidiandolo per quei suoi viaggi che ritenevo impossibile solo pensare di prendere in considerazione. È stata una sensazione speciale ritrovarmi li, in quello stesso posto, a scattarmi quella fotografia. È una sensazione ancora più strana quella che provo oggi guardando quella foto, con la certezza che non è stato solo un sogno.

Un grazie a Giorgio per lo stimolo che ci da con i suoi viaggi e un augurio a tutti quanti hanno letto questo mio racconto, con la speranza di poter essere a mia volta di stimolo per qualcun altro. Se imitare Giorgio vi può sembrare impossibile credetemi: imitare ciò che abbiamo fatto io e i miei compagni di viaggio potrebbe rivelarsi meno “impossibile” di quanto possiate pensare! Buona strada a tutti quanti!

Di seguito, alcuni video girati durante il viaggio:

http://www.youtube.com/watch?v=wNjjjMA_XJQ

http://www.youtube.com/watch?v=3Mxpn2oS_oo

Vi siete divertiti, vero? Ma siete anche un po’ stanchi, lo sappiamo, il viaggio e’ stato abbastanza massacrante. Per questo, la prossima meta di WhiteSide sara’ la piu’ tranquilla Vienna. Fate una bella doccia, riposatevi, e tornate qui la prossima settimana. A presto!

lorenzo franchini

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