Ragnar Jónasson – Fuori dal mondo



Ragnar Jónasson
Ragnar Jónasson
Marsilio
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Il nuovo romanzo di Ragnar Jónasson è ambientato in Islanda.
E subito viene da chiedersi cosa sappiamo noi di quest’isola a metà strada tra la Scandinavia e la Groenlandia, che però fa comunque parte dell’Europa? A quali stentati ricordi della scuola dell’obbligo potremmo ricorrere per saperne un po’ di più? I nostri media ne parlano davvero poco, ed è come se gli abitanti di quella nazione siano del tutto estranei al nostro mondo.
Così non stupisce il titolo dell’ultimo libro di Jónasson Fuori dal mondo, che, abbandonata la Feltrinelli, pubblica ora in Italia con la Marsilio. Questo giovane autore, classe 1976, è avvocato e giornalista, ma è noto in patria soprattutto per le sue traduzioni dei gialli di Agatha Christie.
È bene precisare che se per noi è “fuori dal mondo” l’Islanda, per gli islandesi è “fuori dal mondo” il territorio dove Jónasson ambienta una parte della sua vicenda, quella che riguarda un cold case cui si dedicano le attenzioni sia il poliziotto Ari Þór di Siglufjörður sia la giornalista televisiva Ísrún.
Un fiordo isolato nel Nord dell’isola dove, nel 1955, si erano stabiliti due giovani coppie in cerca di fortuna.
Le altre vicende coinvolgono una coppia, Róbert e Sunna, e il piccolo figlio di lei Kjartan che viene inaspettatamente rapito, e dall’altra quello che a tutta prima sembra essere solo un incidente, nel quale viene ucciso il giovane figlio di un ex politico.
Una trama quindi molto ricca.
Ma, e qui sta la differenza, l’autore dipana il suo racconto con estremo realismo e secondo i tempi e modi classici della sua terra. Non ci sono inseguimenti al limite dell’impossibile né colpi di scena da film di cassetta. E, seguendo lo svolgersi delle vicende, il lettore apprende pian piano lo spirito che anima questo popolo lontano.
Ad attirare l’attenzione sul cold case è la misteriosa morte di una delle due donne delle coppie, si è veramente suicidata, come al tempo dichiararono gli investigatori che si erano occupati di quel caso?
E Scorri, il figlio di un politico, è stato investito accidentalmente da un’auto o la sua morte è stata decisa per colpire il padre del giovane?
E Kjartan il bambino di pochi mesi di Sunna, lasciato dalla madre nel suo passeggino -cosa del tutto normale in quelle zone- viene rapito, ma dopo diverse ore nessuno ha ancora chiesto un riscatto. Qual è il motivo allora? Un maniaco? Un pedofilo?
L’autore islandese ha una scrittura essenziale che descrive la vita di quegli uomini e di quelle donne che le condizioni meteo sembrano aver condizionato; chiusi in sé stessi, con difficoltà esprimono i loro sentimenti ed empatia verso gli altri. Eppure nessuno se ne stupisce. Anzi questa è la normalità per chi vive a quelle latitudini.
Seppure qualcuno a un certo punto arriva a domandarsi: “Quanto la morte di un amore può annebbiare la mente di un essere umano fino a indurlo a commettere dei crimini?”, rivelando al lettore che quell’atteggiamento esistenziale è solo apparentemente algido.
Un “giallo” consigliato non solo agli amanti del genere, ma a tutti coloro che hanno la curiosità di spingersi a conoscere un luogo… Fuori dal mondo!

Flaminia P. Mancinelli

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