Estate inglese



raymond chandler
Estate inglese
marcos y marcos
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Piů che un romanzo un racconto. Cinquantanove pagine che svelano una vicenda delittuosa ambientata in una campagna inglese d’estate, poetica e fiorita. La scrittura, scanzonata e frivola, attraversata da una primaverile e disinvolta ironia, figura un Chandler inedito e inconsueto.
Un racconto da collezionista, mi verrebbe da dire.
L’hard boiled school, presieduta da Dashiell Hammett e Raymond Chandler, in questa laconica produzione acquista un valore letterario diverso, in termini di estensione e di forma.
Estate inglese, infatti, sembra appartenere, piuttosto che alla tradizione letteraria americana, a quella italiana dove il racconto breve, se non la novella, ha permesso ai grandi del ‘900 -da Pirandello a Calvino, da Sciascia a Scerbanenco- di esprimere tutta la loro poetica, la loro forza contenutistica e formale.
John Parington, protagonista del racconto, invitato dai coniugi Crandall a passare l’estate con loro in un vecchissimo cottage di campagna, vivacchia serenamente tra la casa, il lago e le pittoresche distese dei campi, sino a quando non si trova coinvolto, suo malgrado, in un omicidio.
Il protagonista, infatti, nonostante sia un dilettante di faccende criminose, come egli stesso si dipinge, tenterŕ di aiutare il colpevole a farla franca con conseguenze del tutto inaspettate.
Chandler, in questo racconto, affronta, tra le pieghe della vicenda noir, due temi interessanti: l’Inghilterra e le donne.
Nel corso della sua villeggiatura, Parington, infatti, vive l’universo femminile -la padrona di casa Millicent Crandall, la vecchia Bessie, Lady Lakenham di Lakeview- senza amore ma con spinta malizia, allusioni ben architettate ed espliciti riferimenti sessuali. La storia si conclude, invece, a Piccadilly (Londra) dove la figura femminile riacquista dignitŕ, bellezza e autorevolezza.

Da apprezzare, ad un secondo livello, l’ironico ritratto di un Inghilterra presa in giro in modo bonario e, assieme, pungente.
Un racconto da leggere tutto d’un fiato e piacevolmente fruibile non solo dagli amanti del genere noir.
Un’ ultima nota alla casa editrice Marcos y Marcos che sembra la naturale sede italiana di questo racconto. La collana Le Foglie, infatti, inanella una serie di pubblicazioni brevi di narrativa e poesia del Novecento e contemporanea: Chandler, qui, compare dapprima con Estate inglese e poi con La polverina del professor bingo.
Molto belli la prima di copertina, cartonata e di colore verde, e il disegno di Marco Ceruti.

giancarlo briguglia

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