Nella provincia di Foggia, una telefonata a un monaco fa ritrovare in una discarica,il corpo martoriato di un bimbo scomparso due anni prima.
Un caso che aveva scosso l’opinione pubblica e lasciato profondi segni nell’anima del poliziotto che se ne era occupato:Renzo Bruni.
E proprio a Bruni è indirizzato un foglietto ritrovato sul cadavere, firmato Zio Teddy, come il teddy bear stampato sulla maglietta del bimbo.
Bruni torna a Foggia,la vecchia ferita si riapre, probabilmente un mostro è in circolazione e ,infatti, un altro bimbo scompare..
Formicae è un thriller dove non c’è nulla da scoprire, le carte sono in tavola sin dall’inizio. Il mostro è subito noto al lettore, che attraverso la soggettiva dell’ispettore e la terza persona del mostro segue l’evolversi delle indagini e le dinamiche famigliari e sociali che ne conseguono.
E proprio in questo sta il fulcro del romanzo.
Silvis descrive con occhio attento l’attenzione morbosa dei media, la fame di notizie e scoop che spesso crea o dà ascolto a false notizie che sembrano più vere del vero, causando danni e depistando.
La zona di ambientazione poi è soggetta a dinamiche sociali particolari: le bande del crimine organizzato che non vedono certo di buon occhio la massiccia presenza delle forze dell’ordine sul loro territorio e quindi cercano di risolvere la questione a modo loro, con una giustizia più spiccia e senza appello.
E poi i rapporti all’interno della famiglia del mostro con un amore espresso nel modo sbagliato.
E le formicae del titolo? Sono la manifestazione della sindrome di EKbom,dalla quale è affetto il serial killer, che dà la sensazione di presenza di insetti sul corpo. E scopriremo anche perché…
Formicae – Piernicola Silvis
Cristina Aicardi