Giorgia Würth, tutta da rifare



giorgia würth
Giorgia Würth, tutta da rifare
fazi
Compralo su Compralo su Amazon

A Lugano per l’uscita del film Sinestesia, opera prima di Erik Bernasconi, che dopo l’anteprima alle giornate di Soletta ha avuto 3 nomination ai Quartz, gli “Oscar” del cinema svizzero, Giorgia Würth ci parla di Tutta da rifare (Fazi Editore) il suo primo romanzo uscito in gennaio.

Protagonisti Sole e Lorenzo, due adolescenti che si incontrano alle medie, né belli né brutti, che passano inosservati ai compagni.
Fin dal primo giorno Lorenzo si innamora di Sole, del suo odore “di viola di campo, di gnocchi fatti in casa, di sapone di Marsiglia e di incenso alla rosa”. Piccolo di statura e in perenne lotta con i brufoli, non osa dichiararsi. Trascorreranno molto tempo insieme, sia a scuola che fuori, fino a che Sole dopo la maturità inizierà una lunga serie di operazioni di chirurgia estetica che la trasformeranno completamente nel corpo e nell’anima.
Le loro vite seguiranno strade diverse, ma nessuno dei due dimenticherà l’altro. Ambientato a Genova e Varazze. i luoghi dove è nata e cresciuta Giorgia Würth, il libro alterna la narrazione a schede tecniche delle varie operazioni e cure mediche a cui si sottopone Sole.

Perché hai scelto di raccontare una storia così insolita e drammatica?
Ho scritto una storia che mi sarebbe piaciuto leggere, l’idea mi è venuta da un articolo letto su un quotidiano che parlava della moda tra le ragazzine di chiedere un seno nuovo per la maturità, oppure come premio alla fine dell’anno scolastico. Ho cercato di saperne di più, ho contattato un chirurgo plastico di Napoli che ne aveva già operate alcune, me ne ha presentata una che non aveva ancora vent’anni e aveva già subito varie operazioni. La storia che ho costruito è inventata, il libro non vuole essere né pro né contro la chirurgia, in realtà racconta la storia di una dipendenza dalla chirurgia e di come questa dipendenza impedisca un amore.

Non credi che se entrambi i ragazzi si fossero accettati com’erano il loro destino avrebbe potuto essere diverso?
Sole e Lorenzo sono due ragazzini normali intorno agli 11 anni quando si incontrano, lui è orfano di entrambi i genitori, è bassino ma cerca di apprezzare quello che ha. Lei no, ha deciso di cambiare, e modificando il suo aspetto fisico cerca di conquistare un posto nella società. Il suo corpo diventa il suo progetto e così pensa di migliorare le proprie relazioni.

Per questo hai scelto il titolo Tutta da rifare?
No, in realtà Sole sarebbe tutta da rifare nella testa.

Se Lorenzo si fosse dichiarato, Sole avrebbe avuto maggior fiducia in sé stessa?
Sole si rende conto che Lorenzo è cotto, ma non le basta. Anche nella vita vera ci sono donne bellissime e famose che di punto in bianco nel corso della loro carriera si lasciano trasformare in maniera non sempre azzeccata, non si sa quale meccanismo scatti nella loro testa. Sono donne amate, adorate da tutto il mondo ma non basta quello che arriva da fuori; non credo che a Sole sarebbe bastato l’amore di qualcuno, lei fondamentalmente aveva bisogno di altro, sin da piccola non si era mai sentita desiderata e amata dai genitori, attraverso questa trasformazione fisica cerca di essere guardata per essere desiderata e amata. E’ difficile essere amati quando nemmeno noi ci amiamo.

Come riesci a conciliare la recitazione con la scrittura?
La mia professione, purtroppo, fa sì che io abbia dei lunghi periodi di non lavoro. Scrivo perché altrimenti impazzirei.

E’ anche un’esigenza?
E’ un’esigenza, una valvola di sfogo, qualcosa che mi permette di capire e di capirmi meglio. Scrivo da quando ho imparato a farlo, tengo un blog da molti anni e ho moltissimi racconti nel cassetto. Finalmente ho trovato la coerenza di portare a termine un progetto più lungo, inizio molte cose ma non ne finisco quasi nessuna. Per completare il romanzo sono andata a Parigi un mese da sola, scrivevo sei ore al giorno.

E’ stato difficile trovare un editore?
Pensavo di si, ma una volta finito il libro l’ho dato a un agente letterario, che l’ha offerto ad alcune case editrici. Tre hanno mostrato interesse, è stata fatta un’asta e ha vinto Fazi. Mi è andata di lusso, in Italia siamo tutti scrittori prima che lettori, a ogni presentazione c’è sempre qualcuno che mi dice: “Anch’io ho scritto un libro!”. Ho scoperto che il sogno di molti, anche persone che svolgono professioni importanti come medici e avvocati, è di farsi pubblicare un libro.

In questi giorni è uscito Sinestesia, film svizzero opera prima di Erik Bernasconi, cosa ricordi di questa esperienza?
Sono felicissima di aver girato un film in Svizzera che è l’altra metà del mio cuore, mio padre è di Zurigo e vive vicino a Lugano. Il Ticino è un set formidabile per girare un film, c’è tutto, ci sono le montagne, i laghi che possono sembrare mare, i permessi sono facili da ottenere, c’è molta collaborazione e rispetto. E’ un film che ha a che fare con il destino e il caso. Sono Françoise, la moglie svizzero-francese di Alan, il protagonista interpretato da Alessio Boni. Un personaggio diverso dai ruoli che mi offrono in Italia dove mi fanno fare la rovina famiglie, l’amante o la pornostar (Cicciolina nella fiction su Moana Pozzi ndr), qui sono quella tradita e cornuta, un personaggio noir che ha visioni e ossessionata da presenze.

ambretta sampietro

Potrebbero interessarti anche...