Luca Bompiani è un ambizioso insegnante romano di trentatre anni sulle cui spalle grava l’eterna gloria del padre, scrittore di un indimenticato best-seller. Luca, invece, non riesce a superare lo scoglio degli incipit, che si accumulano a palle di carta nel cestino. Riempie il suo vuoto coltivando l’insana passione per il poker virtuale, che lo condanna a una vita oscillante tra picchi di vittorie e abissi di sconfitte. E costanti illusioni. Ma affronta le sfide sempre con “lucido ardore”, perché gioca per amore e non per vizio. Affronterà così anche la storia con Eva, un’alunna fatale che lo farà precipitare nel buio di una spirale di passione e tragedia…
Seguo Cugia da una vita, ho letto ogni sua riga, e l’ho sempre preferito come autore (soprattutto radiofonico: dei bei tempi di Jack Folla) che come romanziere; ma in quest’ultima prova l’ho trovato in uno stato di notevole grazia, soprattutto stilistica. Il suo tocco delicato, intenso e rabbioso non risparmia nulla al nostro nevrotico presente: condensando in una trama dal battito noir (con nervature esoteriche) denuncia sociale, estrema e commossa fiducia nella parola letteraria e amore per il futuro.
