A chi appartiene la notte di Patrick Fogli, Baldini+Castoldi, è tra i cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco 2018 . In attesa di conoscere il vincitore, MilanoNera ripropone le recensioni e le interviste agli autori finalisti.
“Ogni storia inventata contiene una storia vera”. Inizia così A chi appartiene la notte, il nuovo romanzo di Patrick Fogli, pubblicato a tre anni di distanza dal precedente. L’attesa è ben ripagata dall’autore bolognese, che trascina i lettori in un vortice di emozioni. La vicenda si svolge sull’Appennino reggiano: lì Irene Fontana, ex giornalista d’inchiesta, si è ritirata dopo che la sua brillante carriera ha subito un brusco stop. Ora vive presso La Contessa, la casa di sua nonna, che lei ha trasformato in un’azienda agricola di successo. Il destino vuole che Irene si trovi alla Pietra di Bismantova quando viene rinvenuto il corpo di Filippo, un giovane del posto: quello è uno dei luoghi preferiti per chi ha deciso di farla finita e quindi il caso è archiviato come suicidio. Una madre, però, si rifiuta sempre di credere a una soluzione del genere e Dorina si rivolge a Irene. Quest’ultima torna così in pista, per un’indagine privata che la porta a scoprire tutto il marcio nascosto in quei luoghi. Durante una vera e propria discesa all’inferno, Irene entra, infatti, in contatto con varie persone, ognuna delle quali nasconde qualcosa e le mostra solo una delle tante facce che le contraddistingue.
Difficile, se non impossibile, catalogare A chi appartiene la notte in un genere letterario ben definito: vi si riscontrano elementi del thriller, del noir, dell’horror (Lovecraft in primis). In realtà, non è poi così importante la questione. Il romanzo è incentrato sulla ricerca della verità, che, però, non è mai univoca, non è solo bianca o solo nera. Lo stesso autore fornisce due spiegazioni, entrambe plausibili, dei fatti che avvengono: sta al lettore decidere a quale credere, ammesso che si voglia scegliere. Irene ha persino una sua stanza della verità, in cui raccoglie quelle che oggi si chiamano bufale o fake news. La narrazione degli eventi si svolge in terza persona, tranne alcuni capitoli raccontati dalla prospettiva di Ortensia, una donna misteriosa che si rivelerà essere una figura fondamentale per comprendere il tutto. Chiudo con un appello personale all’autore, anche se sono sicuro di non essere l’unico a pensarla così: come già detto, l’attesa è stata ben ripagata… però altri tre anni senza un libro di Patrick Fogli sono decisamente troppi.
Tutti i finalisti saranno presentati lunedì 3 dicembre alle 18.30 in Feltrinelli Piazza Duomo, Milano.
La premiazione del vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco 2018 sarà lunedì 3 Dicembre ore 21.00 allo IULM 6 Auditorium.