Ian Rankin

MilanoNera incontra Ian Rankin autore di “Un colpo perfetto” (Longanesi)

“É stato davvero divertente scrivere “Un colpo perfetto” (Longanesi, pag.18,60, pag.377) afferma Ian Rankin, “dopo la serie dedicata al pessimista e scontroso ispettore Rebus, mi sono divertito a scrivere una storia come questa”.
In Italia per presentare il suo ultimo thriller e ospite al FestivalLetteratura di Mantova, lo scrittore scozzese padre del famoso ispettore Rebus, protagonista di tanti romanzi, scrive una storia incentrata sul furto di famose d’arte ai danni del magazzino della National Gallery di Edimburgo. La causa sembra delle più nobili: rimettere in libertà opere recluse da troppo tempo nel caveau e vi aderiscono con diverse le motivazioni il professor Gissing, stimato direttore dell’Accademia di Belle Arti, Allan Cruikshank, alto funzionario di banca, il violento malvivente Chib Calloway, il giovane e promettente pittore Westie e il ricco magnate del software Mike MacKenzie. Il colpo è studiato alla perfezione dal prof. Gissing ma non tutto fila liscio e l’intervento della malavita e una serie di ricatti danno vita a violenze e soprusi che si perpetuano in una Edimburgo opulenta che “con i suoi comignoli, con le guglie ed i palazzoni di periferia appena celati alla vista” assiste da spettatrice pienamente coinvolta e allo stesso tempo partecipe della vicenda. L’ispettore Ransome, ambizioso e cinico cercherà di far luce sulla dinamica del furto e assicurare i colpevoli alla giustizia in un gioco di provocazioni, trappole, intuizioni e grande azione.

Com’è stato creare la figura dell’ispettore Ransome dopo aver scritto per tanto tempo di Rebus?

“Ransome è un personaggio completamente diverso da Rebus. L’ispettore Rebus è un uomo ossessionato, paranoico, non ha una famiglia o una vita privata al di fuori del suo ufficio. Ransome è un personaggio che segue le regole, ha una moglie e, a modo suo, ama anche giocare”.

Un crimine oltre che per potere e avidità si compie anche per noia?

“Assolutamente sì. La noia è la motivazione che spinge Mike a fare il colpo. Per gli altri personaggi le motivazioni sono la sete di potere e anche l’invidia. Questo romanzo parla della complessità delle emozioni umane che portano a compiere un crimine”.

Diversamente dai suoi precedenti romanzi, in “Un colpo perfetto” ci sono molti personaggi femminili, mogli o compagne dei protagonisti, il loro ruolo mi sembra importante per lo svolgimento del plot

“Sì. È vero, nei miei primi romanzi c’erano pochi personaggi femminili. Non mi sentivo a mio agio a raccontare utilizzando gli occhi o la prospettiva di una donna. Crescendo come scrittore ho acquistato maggiore sicurezza e in questo libro, anche se nessuno dei personaggi femminili ha un ruolo da protagonista, tutte le donne fanno parte integrante della trama e mi auguro di essere riuscito a creare personaggi femminili determinati e forti”.

Nel romanzo ci sono richiami a film d’azione. L’idea di un thriller incentrato su una rapina è nata da un film?

“In realtà una sera mi sono ritrovato a bere un caffè con un amico sceneggiatore e c’è venuta l’idea di scrivere un film d’azione su un furto ambientato a Edimburgo. Un film tipo “Italian Job”. Ci sembrava un’idea simpatica, una sfida. Così il libro era nato per diventare un film.”

Ci sarà il seguito di Un colpo perfetto?

“ Ci sto pensando. Il romanzo è stato un tale successo e mi sono talmente divertito a scriverlo che forse scriverò un seguito”.

(Traduzione di Isabella Zani)

Cristina Marra

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