La casa editrice fa torto all’autore, Massimo Lugli, affibbiandogli una copertina che sembra la fotocopia di quella de Il Suggeritore e non gli serve.
In una sentita, calibrata ricostruzione giornalistica che cavalca gli inizi degli anni 70, con la politica che infiamma le piazze e le bande criminali in guerra tra loro a insanguinare le strade di Roma, Marco Corvino, avventizio in prova e alle prime armi, approda alla cronaca nera di un quotidiano di sinistra della Capitale, dove il male e la violenza sono pane e routine quotidiana.
Deve imparare i trucchi e il distacco del mestiere che lo coinvolgono come spettatore e reporter delle ambiguità della metropoli, delle rapine, dei delitti e degli stupri. Ma qualcosa cambia quando il suo telefono squilla e un assassino psicopatico e spietato, imbevuto di pseudo filosofia cinese, che si fa chiamare il Carezzevole, come il carnefice imperiale, tenta di trascinarlo e coinvolgerlo in un incubo crescente di orrore.
Scelto dal killer come testimone della sua lucida follia, Corvino dovrà affrontarlo da solo e combattere la diabolica seduzione del male. Si legge trattenendo il fiato. Romanzo efficace ma duro, adatto a stomaci in grado di digerire anche i chiodi.