Uno scenario che intriga offrendo una Sardegna viva, palpabile bella quasi come una cartolina, un meraviglioso faro con ai piedi l’irripetibile mare azzurro della costa nord orientale, per Il faro degli inganni, un giallo di indagine, che trae spunto da un fatto realmente accaduto, è il terzo romanzo di Ottavio Olita, sardo DOC giornalista RAI, dal 1988 apprezzato autore anche al di fuori della sua isola. E in questo suo romanzo ci presenta senza sconti la sua stupenda isola che sa far sognare ma anche trasformarsi in ricettacolo di turpitudine e di vizio. Qualcosa della trama: dopo sette anni dal ritrovamento del cadavere del marito, Michele Corda abbandonato in una discarica, e altrettanti di inutili indagini e processi per incriminare i responsabili del delitto, la vedova ed erede Rosaria Salaris, spinta anche da una lettera anonima, si rivolge all’avvocato Giuliano Deffenu. I giudici si sono scontrati contro reticenze, false testimonianze, mancanza di prove. Ma lei ha deciso. A ogni costo,vuole sapere la verità e scoprire i colpevoli. L’avvocato Deffenu pur incerto, riunisce i suoi collaboratori: Gino Murgia giovane capitano dei carabinieri e Nicola Auletta cronista in pensione e comincia a studiare la ricostruzione di quel delitto attraverso le pratiche dei vari avvocati della difesa e dell’accusa che si sono succeduti durante i processi. Ma all’improvviso, a sorpresa, salta fuori una strana novità: la convocazione di un notaio e un testamento con il quale il marito lasciava a Rosaria un’altra strana eredità: tanto denaro, sono milioni di euro, dei quali neppure lei sa immaginare la provenienza, destinati al costoso restauro di un faro di sua proprietà sulla costa nord orientale sarda. Il faro a Capo Comino, trasformato da anni secondo la volontà del morto in Il Faro D’Oriente, un lussuoso albergo cinque stelle, provocherà la vorace intromissione dei cognati che mirano ai soldi della vedova. Ma l’albergo è anche un luogo di inganni. Nasconde nei suoi sotterranei una bisca clandestina per spennare i polli, travestita da casinò. E che altro c’è dietro? Le lettere anonime continuano. Le indagini di Deffenu & company dovranno scavare a fondo per arrivare a scoprire cosa nascondevano le diverse vite segrete di Michele Corda. La cupidigia e la voluttà del possesso avevano trasformato Michele Corda, piccolo ma rispettato imprenditore edile, in un lurido strozzino, in un cravattaro legato a una cricca criminale che organizzava bische clandestine per irretire e strozzare i giocatori d’azzardo. Comincia una lotta fatale tra delinquenza in caccia di denaro facile a ogni costo che si contrappone a voglia di giustizia e impegno per scoprire la verità. La verità trionferà? Certo, o almeno pare, perché purtroppo come troppo spesso accade nella vita Il faro degli inganni si conclude con una soluzione che lascia l’amaro in bocca.
Il faro degli inganni
patrizia debicke